Nessun biglietto, nessun messaggio. Dal 21 gennaio sembrava sparita nel nulla. Ma dopo otto giorni il corpo di Giuditta Perna, studentessa universitaria 27enne, è stato ritrovato stamattina poco dopo le 11 da una pattuglia di carabinieri che perlustrava il greto del fiume Ofanto, tra i comuni irpini di Monteverde e Aquilonia in provincia di Avellino. I militari hanno notato un indumento di colore rosso che emergeva in acqua, in quel punto profonda non più di mezzo metro. Dopo aver rimosso numerosi rami impigliati, hanno scoperto il cadavere. La ragazza era completamente vestita, e aveva gli stessi indumenti indossati il giorno della scomparsa. La zona era stata più volte perlustrata nei giorni scorsi ma senza esito.
La sua auto, una Fiat Grande Punto, venne ritrovata parcheggiata in località Pietra dell’Oglio, a poche decine di metri dal ponte del fiume. Carabinieri e vigili del fuoco, dal giorno successivo alla scomparsa, denunciata dai genitori che vivono a Ruvo del Monte (Potenza) per giorni hanno setacciato palmo a palmo gli argini del fiume e la zona circostante per poi estendere le ricerche anche alle vicine zone di montagna.
La sera del 28 gennaio a Calitri (Avellino), dove la giovane laureanda in economia aziendale a Perugia tornava dopo gli impegni universitari, i cittadini avevano dato vita ad una affollata fiaccolata per sollecitare le autorità a non interrompere le ricerche. Le indagini per risalire alle cause che hanno determinato la morte della giovane sono coordinate dal pm di Avellino, Adriano Del Bene, che nei giorni scorsi aveva acquisito il computer che la ragazza utilizzava alla ricerca di elementi utili a ricostruire il caso. Giuditta aveva lasciato la sua auto aperta, con all’interno la sua borsa e i documenti, ma non il telefonino che dal giorno della scomparsa risultava spento.