Il presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione ha ottenuto 16.653 voti (32 per cento), superando Prodi (20 per cento con 10.288 voti) e Di Matteo (13 per cento con 6.693). Quarto Bersani con quasi 6mila voti (5.787)
Ferdinando Imposimato è il candidato scelto dagli elettori del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Repubblica. E’ questo il verdetto delle Quirinarie online dei grillini. Al secondo posto Romano Prodi, al terzo Nino Di Matteo. Il magistrato ha racimolato 16.653 voti (32 per cento), superando l’ex premier (20 per cento con 10.288 voti) e il procuratore aggiunto di Palermo (13 per cento con 6.693). Quarto l’ex segretario del Partito democratico Pier Luigi Bersani con quasi 6mila voti (5.787).
Alla votazione hanno partecipato 51.677 iscritti certificati. In base a questi risultati, il gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle voterà Ferdinando Imposimato sin dal primo scrutinio. Alla quarta votazione, però, il nome potrebbe cambiare, “se i cambi di maggioranza dovessero portare ad un nome condiviso tra più forze politiche in Parlamento”. In tal caso – si legge sul blog di Beppe Grillo – “si deciderà come meglio muoverci con una votazione lampo sul blog”. Tornando ai voti espressi dagli iscritti, gli altri candidati alle Quirinarie hanno raggiunto questi risultati: quinto Gustavo Zagrebelsky (5.547 voti), sesto Raffaele Cantone (3.341), settimo Elio Lannutti (1.528), ottavo Salvatore Settis (1.517) e nono Paolo Maddalena (323).
Per le prime tre votazioni i 5 Stelle voteranno quindi Imposimato, ma a partire dalla quarta, come previsto dal regolamento, saranno disponibili a chiedere alla rete la valutazione di un altro nome. “L’accordo tra Renzi e Berlusconi”, ha detto la senatrice Paola Taverna, “c’è già, al Senato i rumors lo dicono da giorni. E’ solo un bluff, l’accordo, secondo me, c’è già e non è su posizioni politiche, bensì su interessi personali”. Quanto alla posizione dei 5 Stelle, “noi andremo avanti con il nome di Imposimato per le prime tre votazioni, una persona straordinaria”. Poi, sull’ipotesi di sottoporre il nome di Mattarella alla rete dal quarto scrutinio, “se non siamo determinanti è chiaro che non ci sporchiamo le mani. Se invece lo siamo, a quel punto a mio avviso si dovrà lasciare alla rete il compito di pronunciarsi. Io mi fido della Rete“.