Due di loro, Pierferdinando Casini e Anna Finocchiaro, sono stati a lungo quirinabili, più volte indicati come il possibile nuovo presidente della Repubblica. Ma tra i dinosauri del Parlamento italiano, quei deputati e senatori che sono insediati da tempo immemore nelle aule parlamentari, ci sono anche molti nomi illustri, che non hanno avuto alcuna possibilità di andare al Colle e che si accontentano di prolungare la loro permanenza sui comodi scranni parlamentari. Una schiera dal variegato colore politico: si va dagli ex socialisti ai post democristiani per finire agli ex comunisti e a qualche reduce missino. Qualcuno addirittura può raccontare i tempi della presidenza della Repubblica di Giovanni Leone. C’è, invece, chi ha varcato la soglia del Parlamento “solo” quando Sandro Pertini era capo dello Stato. Al di là degli amarcord, quando lasceranno lo scranno parlamentare, i più anziani saranno comunque gratificati con un cospicuo «assegno per il reinserimento nella vita lavorativa» calcolato in base all’anzianità parlamentare. Per alcuni sarà superiore ai 250 mila euro.
IL RECORDMAN DELLA POLTRONA – Il principale insediamento dei dinosauri è Palazzo Madama: la top ten vede in prima linea volti noti. In base ai dati dell’associazione Openpolis, Francesco Colucci è il parlamentare più navigato, il primo della classifica dei “dinosauri”. Il senatore pugliese di Area popolare (Ncd più Udc), classe 1932, è entrato per la prima volta a Montecitorio nel 1972 – fu eletto deputato nelle liste del Psi – collezionando 35 anni e 6 mesi in Parlamento. Nel frattempo ha ricoperto l’incarico di sottosegretario alle Finanze (1980-1982) e alle Poste (1982-1983). La sua esperienza a Montecitorio è proseguita, ininterrottamente, fino al 1994. Con l’inizio della Seconda Repubblica si è fermato due legislature ma nel 2001 è tornato nella sua casa naturale: la Camera dei deputati, grazie a Forza Italia, diventando questore fino al 2013. Dopo tanti anni, però, Colucci ha pensato bene di cambiare Aula: nella legislatura in corso è stato eletto senatore di Forza Italia prima di passare al Nuovo Centrodestra. Quando incasserà l’assegno per il reinserimento nella vita lavorativa (la prima buonuscita è stata però già incassata nel ’94), potrà godersi anche il ricco vitalizio, con tanti saluti alla sua ex attività di dirigente.
GLI HIGHLANDER DEL SENATO – I degni eredi di Colucci sono i senatori Pierferdinando Casini (Area popolare) e Altero Matteoli (Pdl-Fi), entrati in Parlamento nel 1983 e mai più usciti, tanto da totalizzare 31 anni e 6 mesi tre le due Aule che gli valgono il secondo posto ex equo. Casini è diventato deputato quando la “sua” Democrazia cristiana aveva Ciriaco De Mita come segretario e l’Unione Sovietica era governata da Yuri Andropov (Michail Gorbaciov deve ancora arrivare). A quei tempi “Pierferdi” era il delfino designato di Arnaldo Forlani. Da allora ha fatto tanta strada, diventando presidente della Camera nel 2001 (e fino al 2006). L’unica variazione sul tema è stata il trasloco al Senato dopo le elezioni del 2013. Matteoli non ha gli stessi obiettivi, ma ha comunque un lungo curriculum parlamentare: ha vissuto la trafila dal Movimento sociale italiano fino ad Alleanza nazionale. Lui, a differenza di Casini, è al Senato dal 2006, ed è stato ministro dell’Ambiente (2001-2006) e delle Infrastrutture (2008-2011). Subito fuori dal podio, quarta in classifica, c’è la senatrice Anna Finocchiaro (Pd), altra aspirante presidente, che per inciso sarebbe la prima donna. Al momento si consola con 27 anni e 7 mesi in Parlamento, divisi tra Camera (dal 1987 al 2006) e Senato (dal 2006 a oggi). Il suo debutto a Montecitorio è avvenuto con l’elezione nelle liste del Partito comunista italiano. Poi ha vissuto l’evoluzione Pds-Ds-Pd. L’apice della carriera è stato toccato tra il 2006 e il 2013, quando ha svolto il ruolo di capogruppo del Pd a Palazzo Madama. Prima della lunga carriera politica, è stata un magistrato nella sua Sicilia.
NOZZE D’ARGENTO PER IL SENATUR – Il primo deputato della lista, quinto nella classifica generale dei dinosauri, è l’ex leader della Lega, Umberto Bossi, con 23 anni e 9 mesi di vita parlamentare. Eletto a Palazzo Madama nel 1987, poi da deputato, dal 1992, è stato protagonista della politica italiana. Ha rinunciato allo scranno a Montecitorio solo per traslocare – dal 2004 al 2008 – all’Europarlamento. Dopodiché è rientrato alla Camera, resistendo a qualsiasi bufera che ha investito la Lega. Maurizio Sacconi (Area popolare), sesto nella hit parade degli intramontabili, ha collezionato 23 anni e 7 mesi da parlamentare, nonostante la prima elezione alla Camera risalga al 1979, quando era nel Partito socialista italiano. Da allora è stato deputato fino al 1994, oltre che sottosegretario del Tesoro (1987-1994). È rimasto fuori dall’Aula per qualche anno, ma nel 2006 è tornato Montecitorio con Forza Italia e oggi è a Palazzo Madama con il Ncd.
LUNGA VITA NEL CENTRODESTRA – A completare il quadro c’è un full di centrodestra: i senatori Maurizio Gasparri (Pdl-Fi), Carlo Giovanardi (Ap) e Roberto Calderoli (Lega Nord) e i deputati Elio Vito (Fi) e Ignazio La Russa (Fdi) con 22 anni e 9 mesi in Parlamento. Calderoli, Gasparri e Giovanardi condividono un destino comune, tutt’altro che crudele: si alternano tra Camera e Senato dal 1992. L’unica differenza con Vito e La Russa e che gli ultimi due sono stati sempre a Montecitorio. Ma per tutti loro il rientro nel mondo del lavoro sarà vellutato. Anche se non saranno mai Quirinabili come gli illustri Casini e Finocchiaro.
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