Fabio Volo “espulso” da Montecitorio perché non è giornalista. I voti per i “renziani” Barbara D’Urso e Giovanni Malagò. Il racconto dello spuntino settimanale del sabato del possibile presidente della Repubblica Sergio Mattarella al bar della Consulta. E’ l’altro lato delle elezioni per il presidente della Repubblica.
19.15 – Voti anche a Checco Zalone e Totti
C’è anche il comico pugliese Checco Zalone tra i votati nell’elezione del presidente della Repubblica, e oggi un voto va anche al capitano della Roma, Francesco Totti. Entrambi voti dispersi, visto che nessuno dei due ha 50 anni, età minima per essere eletti al Colle. Tra le schede nulle, gli scrutatori ne segnalano una: c’era scritto a caratteri cubitali “Sardegna Nazione”: evidentemente opera di un grande elettore sardo.
18.22 – Il parroco di Mattarella: “E’ un buon cattolico”
Sergio Mattarella, il candidato in pole position per il Colle, è un fervente cattolico che spesso si ritira in preghiera nella chiesa romana di Sant’ Andrea delle Fratte, parrocchia dove ogni anno si celebra una messa commemorativa per la moglie Marisa Chiazzese scomparsa nel 2012. “Viene spesso, è un buon cattolico. Una persona molto riservata”, si limitano a raccontare dalla parrocchia dove Mattarella va a pregare.
17.57 – Finalmente rispunta il voto per Bettega
Tra i nomi che escono dall’urna per l’elezione del Capo dello Stato, al terzo spoglio spunta anche l’ex calciatore di Juventus e della Nazionale, Roberto Bettega.
17.48 – Voti per Emiliano, Chiocci e Guccini
L’ex sindaco di Bari Michele Emiliano (Pd) riceve un voto nella votazione per il presidente della Repubblica. Così come il direttore de Il Tempo, il giornalista Gian Marco Chiocci. Due voti invece per il cantautore Francesco Guccini.
17.35 – Un voto per don Ciotti e Casini
Il prete antimafia don Luigi Ciotti riceve un voto nella terza votazione per il presidente della Repubblica. Così come l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini.
17.04 – Colloquio Gelmini-Sposetti
Da alcuni minuti si sta consumando un fitto colloquio fra Maria Stella Gelmini e Ugo Sposetti. In questa fase l’ex tesoriere del Pd è attivo più che mai. Cosa starà tramando? (Giuseppe Alberto Falci, @GiuseppeFalci)
17.02 – La fotografia del Transatlantico
In Transatlantico il governatore Crocetta e il senatore Lumia parlottano. Smaniano dalla voglia di vedere un siciliano al Colle. Anna Finocchiaro profuma di eleganza. Ma è scura in viso. In fondo l’ex presidente dei senatori del Pd c’aveva creduto. Ma non finisce qui. Perché attorno all’ex tesoriere Ugo Sposetti si forma un capannello con una decina di parlamentari dem. Insomma, i franchi tiratori scaldano i motori per la quarta votazione? (Giuseppe Alberto Falci, @GiuseppeFalci)
16.56 – Bookmakers, crollano le quote di Mattarella
In vista della quarta votazione per l’elezione del presidente della Repubblica, quella in cui basterebbe la maggioranza dei voti, il nome di Sergio Mattarella – secondo quanto riportato da Agipronews – resta fisso al primo posto della lavagna, con la quota per il Quirinale che si dimezza a 1,17 (ieri si giocava a 2,75). Nel Movimento 5 Stelle per adesso la linea è quella di andare avanti su Ferdinando Imposimato fino alla quarta chiama e per i bookmaker il nome del magistrato scivola in lavagna a 15,00 (ieri era a 8,00). Stando alle rilevazioni di Agipronews, sembra tramontata anche l’ipotesi di Giuliano Amato al Colle, con la quota che lievita da 5,50 a 8,00; a sorpresa, invece, salgono le quotazioni di Pierferdinando Casini, che si piazza ora sul podio dei favoriti, passando dal 18,00 di ieri a quota 7,50.
16.51 – Vento forte, si stacca il tricolore del Colle
Mentre il Parlamento prova, per la terza volta, a cercare di dare un nome al suo nuovo inquilino, il palazzo del Quirinale registra un curioso incidente: complice il forte vento che sta soffiando sulla Capitale, il tricolore issato sul torrino del palazzo, si è infatti staccato dal suo supporto restando comunque attaccato per un lembo. Al Colle, da quanto si può vedere in lontananza, si sta già lavorando per rimetterla a posto. E sicuramente lo sarà entro domani quando, sembra, la quarta votazione incoronerà il nuovo presidente della Repubblica.
16.21 – Buvette a ritmo forsennato: oltre 3mila caffè al giorno
La buvette di Montecitorio è costretta agli straordinari durante le votazioni per il Colle. Ogni giorno, per i Grandi elettori, raccontano, serve in media oltre tremila caffè e 1.500 cappuccini. Una dozzina di camerieri al bancone è costretta a un tour de force dalle 8 del mattino alle 8 di sera. Due le casse aperte per soddisfare le esigenze di deputati, senatori e delegati regionali e i numerosi giornalisti accreditati per l’occasione. Caffè espresso, spremuta d’arancio e tramezzini al prosciutto, sono le ordinazioni più gettonate. Senza tralasciare supplì di riso e mignon ripieni alla crema.
16.20 – Il barbiere del candidato sicuro: “Alla fine lo voterà anche B”
“Per noi siciliani sarebbe bellissimo avere Mattarella come presidente della Repubblica e io credo realmente che sarà eletto. Lo ammirano tutti, e non solo in Sicilia. Potrei fare una scommessa: alla fine anche Berlusconi e Alfano lo voteranno”. A parlare è Franco Alfonso lo storico barbiere di via Catania, a Palermo, che da dieci anni si occupa “della folta chioma” del candidato del Pd al Quirinale.
16.17 – Un voto anche a Igor Attila, protagonista libri gialli
Un voto a Igor Attila per il Quirinale, il commissario al comando della sezione “Crimini sportivi” nato dalla fantasia del giornalista Paolo Foschi. “Al secondo scrutinio ancora non ce l’ha fatta. Vediamo al terzo”, commenta scherzando Paolo Foschi. Igor Attila, in una serie di romanzi, è un commissario ed ex pugile frustrato, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Seul del 1988.
15.25 – Civati e l’enigma sul patto Renzi-B
In Transatlantico Pippo Civati si avvicina al cronista e domanda: “Ma se nel Patto del Nazareno non c’era l’accordo sul Presidente della Repubblica perché Berlusconi si è inalberato?”. La domanda resta sospesa. E il democrat si allontana si allontana con un sorriso che la dice lunga… (Giuseppe Alberto Falci, @GiuseppeFalci)
13.48 – Volo “cacciato” da Montecitorio
Disavventura alla Camera per Fabio Volo. Lo scrittore e presentatore si è accreditato per seguire l’elezione del presidente della Repubblica per la trasmissione Che tempo che fa. Ma non è un giornalista e ha perciò chiesto di entrare a Montecitorio in quanto tecnico, per la trasmissione tv. Volo ha perciò ricevuto all’ingresso un tesserino che non dà accesso al Transatlantico, dove sono ammessi solo i giornalisti accreditati. Ma una volta dentro, ha preso a prestito il tesserino di un giornalista. Il suo bluff ha retto per un po’, ma poi è stato scoperto e Volo ha lasciato Montecitorio. “Domani sera ci racconterà tutto”, aveva scritto Fabio Fazio su Twitter poco prima che Volo lasciasse la Camera. E poi aggiunto: “Se non lo arrestano…”.
Grande @Fabiovoloo!!! A Montecitorio per #chefuoritempochefa! Domani sera ci racconterà tutto, se non lo arrestano… pic.twitter.com/o0kKg1yGHL
— fabio fazio (@fabfazio) 30 Gennaio 2015
13.06 – Spariscono Magalli e Totti. C’è “Diamante”
Questa volta spariscono Giancarlo Magalli e Francesco Totti, reggono invece Sabrina Ferilli ed Ezio Greggio (rispettivamente uno e 3 voti). E’ spuntata anche la scritta “Arriva bene”, “Messina” e “Diamante”.
12.59 – Una preferenza per Gigino Faramonti. Il grido: “Chi è?”
Un voto per Luigi Faramonti “detto Gigino” per il Quirinale. In Aula in molti urlano: “chi è?”, visto che nessuno sa chi sia questo Gigino. E la presidente Boldrini: “Eh, noi qui siamo ligi…”. Forse è il nuovo Mauro Morelli, il misterioso personaggio che nella prima votazione ha ricevuto 9 preferenze. Forse si tratta di un esponente (di provincia) di Sel.
12.55 – Un voto per l’ex capo dello Ior
Un voto arriva poi per Angelo Caloia, ex presidente dello Ior che si era dimesso dal vertice della banca vaticana lasciando il posto ad Ettore Gotti Tedeschi.
12.52 – Le deputate Pd “controlla” le bianche
Alcune deputate del Pd stanno facendo la “spunta” delle schede bianche durante lo spoglio della seconda votazione per il presidente della Repubblica. Nella votazione di ieri nessuno in Aula contava i voti: segno che il Pd sta controllando che l’ordine di votare scheda bianca nei primi tre scrutini venga eseguito dai suoi parlamentari.
12.49 – Iacchetti pareggia voto con Greggio
Un voto per il Quirinale va a Enzo Iacchetti, conduttore di Striscia la notizia con Ezio Greggio, anche lui votato dai Grandi elettori. E un voto è andato anche a Sergio Cofferati, l’ex segretario della Cgil che ha lasciato il Pd dopo la sconfitte alle primarie per la presidenza della regione Liguria.
12.36 – Un voto per la “renziana” Barbara D’Urso
Un voto per il Quirinale va alla presentatrice televisiva Barbara D’Urso, protagonista di una delle uscite televisive più chiacchierate del presidente del Consiglio a Domenica Live.
12.36 – Un voto per il presidente Coni Malagò
Un voto per il Quirinale va al presidente del Coni Giovanni Malagò, altra figura in forte profumo di “renzismo”.
12.29 – Il vicino di Mattarella: “Viavai continuo”
Un viavai, non fitto ma costante, di personale in borghese intento in quelli che sembrano sopralluoghi preliminari. Auto “istituzionali” che vanno e vengono. L’affacciarsi, ogni tanto, di un carabiniere in divisa. Attorno agli alloggi di Sergio Mattarella, nonostante la calma apparente, qualcosa sembra muoversi, forse in previsione del voto di domani a Montecitorio che potrebbe eleggere il giudice costituzionale presidente della Repubblica. Mattarella vive ormai da qualche tempo nelle foresterie della Consulta, che si trovano in una posizione riservata a poche centinaia di metri dalla sede della Corte. Un angolo silenzioso del centro storico, assediato dall’alba da giornalisti e troupe televisive. Mattarella però questa mattina, contro le sue abitudini, non è stato visto uscire dal cancello principale del palazzo.
12.24 – Il toast del candidato al bar della Consulta
Lo spuntino, ogni sabato verso mezzogiorno, comprato e portato via. Poche parole, molta cortesia. Così i titolari del bar più vicino alla foresteria della Consulta dove alloggia Sergio Mattarella raccontano il giudice costituzionale che potrebbe diventare a breve capo dello Stato. “Compra la pizzetta con il prosciutto, oppure il toast con il cotto e il formaggio. A volte qualche cioccolatino” spiegano. Mai il caffè. “E’ sempre da solo, quando potrebbe avere la scorta – aggiungono – una bella persona, tranquilla. Scambia due parole, ma sul tempo, non di più. Non sfoglia i giornali. L’ultima volta che è passato é stato sabato scorso – conclude la titolare – ma domani non credo che passerà”.
12.18 – Colloquio Boschi-Sacconi. La Morani di guardia alla ministra
In corso un lungo colloquio tra il ministro Boschi e il senatore di Ncd Maurizio Sacconi. Cosa si diranno? Ah, saperlo… Curiosità: da stamane Alessia Morani, ex responsabile giustizia del Pd, non molla la ministra. Sembra il suo cane da guardia. (Giuseppe Alberto Falci, twitter @GiuseppeFalci)
12.15 – C’è Volo in Transatlantico: “In Aula non si può entrare?”
Nel caos generale compare in Transatlantico lo scrittore e presentatore Fabio Volo. Entra alla buvette ma esce subito. “Sono qui come inviato di ‘Che tempo che fa’, sono voluto entrare un attimo per curiosità. Di là non si può entrare, vero?”, chiede indicando lo spazio antistante l’Aula. Il grillino Davide Tripiedi, in fila alla cassa, corre a stringerli la mano: “Che piacere vederti qui!”. (Giorgio Velardi, @GiorgioVelardi)
11.15 – I sorrisi del trio Epifani-Chiamparino-Giordano
Lungo colloquio in Transatlantico fra Guglielmo Epifani, il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino e l’ex segretario di Rifondazione Comunista Franco Giordano. Siparietto interrotto dall’arrivo di Lorenzo “Arnaldo” Guerini, che dopo aver parlottato coi tre se ne va con un sorriso smagliante. Sente già odore di vittoria. (Giorgio Velardi, @GiorgioVelardi)
11.07 – Calderoli, il caffè con Nitto Palma e la teoria della “figura del coglione”
Calderoli (arrivato a Montecitorio con il consueto piumino verde shocking) prende un caffè con il forzista Francesco Nitto Palma, con cui parla fitto. Prove di rifondazione dell’Asse del Nord? “No, le alleanze non si fanno sulla base dell’elezione del presidente della Repubblica. Certo è che Renzi ha fucilato politicamente Berlusconi”, dice il vicepresidente del Senato avvicinato dal fattoquotidiano.it: “In Italia ti perdonano tutto meno che far la figura del coglione”. (Giorgio Velardi, @GiorgioVelardi)
Hanno collaborato Giuseppe Alberto Falci e Giorgio Velardi