Sabato 31 gennaio sono confermate due manifestazioni contro le scelte dell’amministrazione Pizzarotti, che vedranno schierati genitori, sindacati, operatori, docenti e rappresentanti della minoranza. Cgil: “La questione è stata affrontata in modo inadeguato e comunque il problema ritornerà a giugno”
Dopo le proteste e le richieste di dimissioni del suo assessore al Welfare, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti fa retromarcia sui tagli al servizio integrativo scolastico per i ragazzi disabili, ma questo non basta a spegnere le polemiche. Per la giornata di sabato 31 gennaio sono confermate due manifestazioni contro le scelte dell’amministrazione, che vedranno schierati genitori, sindacati, operatori, docenti e rappresentanti della minoranza in consiglio comunale.
Il cambio di rotta di Pizzarotti è arrivato proprio dopo le pressioni e il coro di voci di dissenso sulla scelta di ridimensionare il servizio di sostegno integrativo nelle scuole. Una decisione che l’amministrazione ha sempre definito “imposta” dai tagli del governo centrale e dalla nuova legge di stabilità, che toglierebbe 20 milioni di euro al bilancio del Comune di Parma. Ora però sarà il Comune stesso a trovare, togliendole da altre voci, le risorse che saranno necessarie a garantire fino alla fine dell’anno scolastico in corso il servizio su cui contano 311 famiglie, rinunciando a fare altri investimenti, primo su tutti quello dell’assunzione del direttore generale. “Il Comune ha deciso di rinviare di sei mesi l’assunzione di un direttore generale – ha spiegato il sindaco Cinque stelle – recuperando così i 120mila euro necessari a garantire la continuità del servizio. Con i risparmi da questa operazione possiamo garantire la continuità del servizio senza introdurre alcuna forma di razionalizzazione”.
Questo significa che fino a giugno anche i 160 educatori che rischiavano di perdere il lavoro, potranno continuare a svolgere le proprie funzioni a tempo pieno, ma il problema si riproporrà nei mesi successivi e per questo l’amministrazione sta correndo ai ripari per valutare come muoversi in futuro se i tagli saranno confermati. In quel caso, puntualizza Pizzarotti, “sarò il primo a combattere al fianco dei genitori per indurre il governo a non smantellare lo stato sociale. Il Comune e gli assessori hanno sempre lavorato con unità di intenti per garantire la migliore assistenza possibile. I tagli al bilancio non sono un’invenzione, sono una dura realtà che nessuno può ignorare”.
Il dietrofront di Pizzarotti però non è servito a spegnere le polemiche e i sindacati hanno ribadito che sabato saranno sotto il Comune, così come il Comitato Genitori infuriati ha confermato la fiaccolata prevista nel pomeriggio, a cui hanno aderito molte forze di opposizione, docenti e le principali associazioni che si occupano di tutela ai disabili.
“Le risorse sono state trovate solo dopo le numerose proteste dei genitori e dei lavoratori – ha detto Tilla Pugnetti di Fp Cgil – La questione è stata affrontata in modo inadeguato e comunque il problema ritornerà a giugno”. Nell’aria c’è anche il timore che i tagli possano riguardare in futuro anche i servizi educativi per l’infanzia, e per questo anche gli operatori del settore si uniranno alla manifestazione.
I capigruppo di minoranza intanto sono tornati a chiedere le dimissioni dell’assessore al Welfare Laura Rossi, per cui avevano già presentato una mozione di sfiducia in consiglio comunale: “L’assessore è stato sfiduciato dalla stessa mossa del sindaco, non può rimanere al suo posto”. Una richiesta che sarà portata a gran voce sotto il palazzo comunale anche nella manifestazione di sabato.