I candidati alla Presidenza della Repubblica si scontrano su Facebook in una lotta all’ultima impression.
Regolamento del Quirinal Club, 2015: “Prima regola del Quirinal Club: non parlate mai del Quirinal Club. Seconda regola del Quirinal Club: non dovete parlare mai del Quirinal Club. Terza regola del Quirinal Club: si combatte solo due per volta”.
Mescolando serio, faceto e grottesco, con un gruppo di lavoro interno all’Università di Torino abbiamo elaborato un algoritmostatistico per misurare la “forza” di ciascun candidato alla Presidenza della Repubblica presente su Facebook: è il #QuirinalClub, una sorta di Fight Club per la corsa al Quirinale.
Il primo match vede contrapposti Sauron, L’Oscuro Signore alla grande sorpresa di queste social-elezioni, il candidato del popolo del web, lanciato per gioco e ormai divenuto un simbolo del no alla “kasta”, Giancarlo “I fatti Vostri”Magalli. Nonostante l’evidente differenza che separa i due sul piano fisico, l’esito dello scontro non lascia spazio a incertezze, ribaltando i pronostici: Magalli è al momento il social-candidato più forte in circolazione. Sul fronte dei fan, il rapporto è di 25 a 3 a favore del conduttore di casa nostra, e il divario aumenta ancora se si prendono in considerazioni i like e il numero di post pubblicati dagli utenti attivi sui rispettivi gruppi. L’unica dimensione su cui Sauron riesce a impensierire Magalli è quella delle condivisioni: qui il divario si riduce a poco più 30 di punti su 100. Non basta però alla leggendaria figura tolkeniana per evitare di soccombere a Magalli, che passa il primo turno con un Q score di 100 a 18.
Il secondo match vede affrontarsi Franco Battiato – l’eclettico cantautore siciliano, protagonista di una breve avventura come assessore al turismo della regione Sicilia – e l’intramontabile Gianni Morandi, distintosi per la sua agilità nel muoversi nel mondo di Facebook. I due se la giocano su tutto quasi alla pari. Se sul fronte dei fan Battiato supera di poco il rivale, per 26 a 19 ancor più incerto si rivela il confronto dei like, che si risolve sempre in favore del primo ma con un solo punto di differenza. L’autore di La Cura ristabilisce le pur brevi distanze ottenendo più commenti e il doppio delle condivisioni. Implacabile, però, il risultato del Q score: Battiato 15, Morandi 13. Gong e combattimento chiuso.
Il confronto tra Imposimato e Rodotà richiama lotta alla mafia, politica, magistratura e studi giuridici. Chi vincerà tra i due, trascinati d’improvviso in quel mondo della leggerezza e della facile socievolezza qual è Facebook? Rodotà parte subito forte, ottenendo un punteggio relativo ai fan decisamente superiore rispetto all’avversario, indietro di ben 24 punti. È un fuoco di paglia, perché sul resto il presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione, nonché candidato scelto dal M5S, straccia l’avversario. Il Q score: Imposimato passa il turno ed elimina Rodotà con un punteggio di 33 a 11, ponendosi così come primo inseguitore di Magalli nella classifica dei social-candidati.
Andiamo avanti: un mostro sacro come Roberto Benigni e chi di “sacro” se ne intende, cioè Papa Francesco. La presidenza della repubblica non sembra proprio fatta per loro, e il popolo diFacebook sembra pensarla proprio così. Il coefficiente di fan è per entrambi basso, e non va oltre il punteggio di 4 (per intenderci, il punteggio di Magalli era 100). Anche i post utenti non raggiungono una cifra ragguardevole, ed anche in questo caso i due chiudono in parità. Un’esigua differenza si presenta solo nell’ambito like, dove Papa Francesco si sblocca dalla 0. Insomma, Facebook non spinge certamente la candidatura dei due, e a confermarlo ci pensa il Q score: 1-1.
L’ultimo match è forse quello più emozionante, più forte. Si affrontano due personaggi che già si sono combattuti (e non poco) sull’affascinante e contraddittorio palcoscenico della politica italiana. Da una parte Silvio Berlusconi, nel bene e nel male scrittore di molte pagine della politica degli ultimi vent’anni, e Romano Prodi, uno dei suoi più fieri e ostici oppositori, già vicino alla presidenza della repubblica, se non fosse stato per quei 101… Dagli storici duelli nell’arena dei talk show, a quest’ultimo nell’arena di Facebook. Il match sembra prendere una precisa direzione già dal numero di fan: Berlusconi ottiene il punteggio di 18, Prodi non va oltre il 5. Più impietoso ancora il confronto sui like: se è vero che il primo raggiunge solo quota 9, è altrettanto vero che il secondo non si schioda dal punteggio nullo. Risultato che, per il professore, si ripete riguardo ai commenti e alle condivisioni. Prodi diminuisce il gap solamente sui post utenti, ma non basta. Secondo il Q score questa sfida la vince Berlusconi con il risultato finale di 13 a 2.