Il progetto permette all'utente di custodire una e-mail, destinata a una o più persone che potranno leggerla solo dopo la scomparsa del mittente
“Scrivere la verità che non hai mai potuto dire alle persone che ami”. Questa, in poche parole, la missione di Secret Words, sito internet destinato alla scrittura postuma. Proprio mentre i grandi operatori del web cominciano ad affrontare temi delicati come quello dell’eredità digitale, ecco che l’idea del progetto, ancora in versione beta ma già attivo, è permettere all’utente di lasciare un messaggio segreto, in forma di e-mail, destinato a una o più persone che potranno leggerlo solo dopo la scomparsa del mittente.
“Nell’epoca dei social network, dove tutto è condiviso, ma davvero poco è autentico, la verità è in quel che non si dice”. Così recita la voce del video di presentazione di Secret Words, prima di spiegare nel dettaglio i passaggi del processo di scrittura postuma. In primo luogo, l’utente deve iscriversi al sito e scegliere una persona di fiducia, detta garante o keeper, che darà il via allo sblocco del messaggio al momento opportuno. A questo punto, è possibile scrivere la fatidica mail. Un amore, un tradimento, un segreto mai confessato, può così prendere forma in un messaggio di posta elettronica. Il destinatario riceve una notifica con l’avviso che il mittente ha scritto qualcosa che lo riguarda, ma rimane all’oscuro del contenuto. Ovviamente, anche il garante non può leggere in alcun modo la mail. Intanto, l’utente può modificare o cancellare il messaggio per infinite volte, o anche inviarlo direttamente mentre è ancora in vita. E al momento della morte, entra il scena il garante, che comunica a Secret Words il decesso della persona. Da questo istante, scattano due mesi nei quali il sistema manda mail all’utente spiegando che il keeper ne ha segnalato la scomparsa. Se l’interessato smentisce la notizia, gli viene consigliato di trovare un garante più affidabile. Se invece le mail non trovano risposta, passati i due mesi, il messaggio postumo viene recapitato al destinatario.
Il progetto, partito a ottobre 2014, è supportato dalla casa di produzione Brandon Box e dall’acceleratore d’impresa Impact Hub Trieste. “Secret Words è un’iniziativa gratuita, senza fini di lucro, pensata più che altro per sviluppare un ragionamento sulla scrittura postuma, libera da ogni tipo di censura – spiega Guido Geminiani, socio di Brandon Box – Il nostro target non sono tanto le persone anziane, quanto soprattutto i giovani, che hanno una maggiore familiarità con lo strumento del web”.
L’esercizio della scrittura postuma, ragionano i promotori del progetto, può aiutare non solo a chiarire questioni importanti in caso di morte, ma anche a rafforzare legami personali in vita. “Basti pensare – dice Giuseppe Visentini di Impact Hub Trieste – a quando si riceve la notifica che un nostro caro vuole lasciarci un messaggio dopo la sua scomparsa. E’ una frustata di emozioni, che suscita curiosità e magari può aiutare a riallacciare un rapporto perso. E lo stesso discorso vale per il garante. Affidare le chiavi di un segreto a una persona le conferisce una grande responsabilità: è una dimostrazione di fiducia, un gesto che può saldare un legame”.
Ma Secret Words non è l’unica iniziativa recente che lega la galassia del web al mondo del post mortem. Nel 2013, Google ha lanciato il servizio “Gestione account inattivo”, una sorta di testamento digitale grazie al quale l’utente può decidere la sorte dei suoi dati, gestiti appunto da Google, dopo la propria scomparsa: il patrimonio online potrà essere eliminato o reso accessibile alle persone indicate dal defunto. Sulla stessa scia, in Italia, si sta muovendo il Consiglio nazionale del notariato, che a dicembre ha promosso un tavolo di lavoro con i grandi operatori del web per mettere a punto “un protocollo che agevoli gli eredi di un utente scomparso nei rapporti con l’operatore, al fine di facilitare l’accesso alle risorse online del defunto”.