La benedizione di Papa Francesco per Sergio Mattarella. Appena la presidentessa della Camera, Laura Boldrini, proclama ufficialmente l’elezione del 12esimo capo dello Stato della Repubblica italiana, dalla Segreteria di Stato vaticana parte immediatamente il telegramma di auguri di Bergoglio al neo eletto. “Mi è gradito rivolgerle – scrive il Papa a Mattarella – deferenti espressioni augurali per la sua elezione alla suprema magistratura dello Stato italiano e, mentre auspico che ella possa esercitare il suo alto compito specialmente al servizio dell’unità e della concordia del Paese, invoco sulla sua persona la costante assistenza divina per una illuminata azione di promozione del bene comune nel solco degli autentici valori umani e spirituali del popolo italiano. Con questi voti – conclude Bergoglio al neo Presidente – invio a lei e all’intera Nazione la benedizione apostolica”.
Dal Vaticano fanno sapere che non è escluso che nelle ore successive all’elezione il Pontefice possa telefonare direttamente al neo capo dello Stato italiano, rompendo ogni rigido protocollo come Francesco è ormai abituato a fare spesso, per esprimere al successore di Napolitano i suoi auguri. Pochi minuti prima del Papa, appena il nome di Mattarella ha superato il quorum dei 505 voti necessari per l’elezione, dalla presidenza della Conferenza episcopale italiana è arrivato il messaggio di auguri per il neo presidente della Repubblica. “L’elezione del Capo dello Stato – scrive la Cei – rappresenta uno dei momenti più importanti della vita democratica, perché garantisce un riferimento di unità per il popolo e per la Nazione. Nel salutare rispettosamente e con viva soddisfazione l’elezione di Sergio Mattarella, nel quale il parlamento ha riscontrato le necessarie caratteristiche di ‘dignità riconosciuta e operosità provata’, – proseguono i vescovi italiani – esprimiamo l’augurio che il suo alto servizio aiuti efficacemente il Paese a ritrovare la via di uno sviluppo integrale, assicurando per questo la preghiera della Chiesa che è in Italia”.
“Possa il nuovo presidente della Repubblica italiana – è l’auspicio dei presuli della Penisola – sostenere la fiducia e le attese di quanti ogni giorno si impegnano per una società più giusta e più umana. Confermiamo – conclude il suo messaggio la Cei – la più leale collaborazione per la promozione dell’uomo e per il bene del Paese”. A parlare alla vigilia dell’elezione di Mattarella era stato il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, monsignor Nunzio Galantino, che aveva precisato che “nessun rappresentate della Cei era stato chiamato a nessun tavolo per le trattative e la definizione del profilo del successore di Giorgio Napolitano”.
Galantino aveva precisato, inoltre, di non conoscere personalmente Mattarella e di aver letto un po’ della sua biografia e della sua carriera universitaria, politica e istituzionale soltanto negli articoli dei giornali degli ultimi giorni. Tuttavia, per il segretario generale della Cei, “il fatto che Mattarella appartenga a un’associazione cattolica non è una garanzia di per sé. Sono altre le caratteristiche che contano”. Per il numero due della Chiesa italiana, quindi, non basta che il nuovo capo dello Stato sia cattolico, quello che conta è che sia una figura di garanzia per le due sponde del Tevere. “E per questo – aveva concluso Galantino – preghiamo”.
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