Super Bowl/1 – Lo squalo di sinistra è anarchico – L’MVP della 49° edizione del Super Bowl non è stato affatto Tom Brady, il quarterback dei Patriots che con i quattro touchdowns ha portato al titolo i suoi colori. C’è qualcuno che ha fatto decisamente di meglio, anche se in un’altra maniera. In realtà, il vero MVP un nome vero non ce l’ha, o per lo meno non è di dominio pubblico. Stiamo infatti parlando di uno dei due personaggi che hanno indossato il costume da squalo azzurro durante l’esibizione di Katy Perry nell’intervallo della partita. Mentre lo squalo di destra andava perfettamente a ritmo con musica e passi della cantante, quello di sinistra, sin dalla prima nota, pareva sintonizzato su una radio country, mentre avrebbe dovuto ballare in stile dance. Movimenti sbagliati, giravolte al contrario, mai una volta allineato con il resto dei figuranti. Sembrava quasi che lo facesse apposta, su richiesta della produzione, per aggiungere un po’ di ironia ad uno spettacolo sì bello, ma anche molto scontato e prevedibile. Ed invece no, lo squalo di sinistra ha agito da solo, senza suggerimenti. Da capire se ci fosse o magari ci facesse: secondo alcuni, invece, per la fretta del salire in scena, gli aiutanti ai costumi gli avrebbero montato l’interno rovesciato, impedendogli, in pratica, di sentire e vedere cosa succedeva davanti a lui.
Super Bowl /2 – ‘Due Italie’ davanti alla televisione – Sempre rimanendo in tema Supero Bowl, magari anche per le prestazioni dello squalo di sinistra, la partita ha stabilito ogni tipo possibile di record di audience tv, dal numero totale degli spettatori allo share complessivo della serata. Sul mercato americano, in pratica, una persona su due con un televisore acceso ha visto tutto il match, con uno share del 49.6%, cifra che supera un record che resisteva da ben 32 anni, stabilito nel 1982 per la sedicesima edizione della finale (San Francisco-Cincinnati). In totale, gli spettatori, sul solo territorio USA, sono stati 116 milioni, due volte l’intera popolazione italiana. In soldoni, questi numeri vogliono dire che quelli di Madison Avenue, per l’edizione del prossimo anno, potranno ritoccare le tariffe pubblicitarie al rialzo, senza generare troppo proteste da parte degli investitori. Si parla già di più di 5 milioni di dollari a spot.
Una marmotta non fa primavera – Anche quest’anno la marmotta ha dato il suo verdetto: per l’America del nord l’inverno durerà ancora sei settimane, con tanto freddo e neve. Se non capite che cosa sto dicendovi, allora non avete visto lo straordinario film Ricomincio da capo (Groundhog day in inglese) con Bill Murray, nel quale si racconta di come, all’inizio di febbraio, l’ombra di una marmotta possa condizionare le previsioni meteo di mezzi Stati Uniti. A Punxsutawney, Pennsilvania, quest’anno ha buttato male, con Phil (la bestiola pelosa, appunto) che non ha lasciato dubbi, generando disappunto tra le migliaia di persone convenute in piazza per l’occasione. Se vi interessano le statistiche, Phil (o i suoi antenati) negli ultimi cento anni ha azzeccato la previsione meteo non più del 10% delle volte complessive. Inaffidabile marmotta.
Spogliarelliste di tutto l’Oregon unitevi! – Nella scorsa puntata abbiamo parlato della spogliarellista nana e del suo grande successo. Questa volta voglio raccontarvi delle strippers di Portland, città dell’Oregon con il maggior numero di night club “pro capite” negli interi Stati Uniti. Stufe di non avere un sindacato e di essere quindi esposte a delle condizioni contrattuali non in linea con altri tipi di lavoro, le spogliarelliste in questione si sono ribellate minacciando addirittura uno sciopero. La maggior parte di loro lavora senza un contratto di assunzione vero e proprio, risultando come libera professionista, spesso sottopagata. Per capirci, pochi dollari l’ora che però possono essere incrementati con le mance dei clienti/spettatori, generalmente infilate nella lingerie delle signorine. E se non fosse per questo aspetto, che ovviamente non finisce sotto la scure del fisco USA, le spogliarelliste avrebbe probabilmente già incrociato le gambe e forse anche qualcosa d’altro. Ma, per evitare di mettersi troppo in evidenza, quindi, per adesso, niente sciopero.
Amore o diabolica manovra mediatica? – Uno dei matrimoni più attesi dell’anno, quello di Charles Manson il pluriergastolano ispiratore del massacro di Sharon Tate e dei suoi amici, non sa da fare, almeno per ora. Manson, che vive in una cella di isolamento all’interno del penitenziario di massima sicurezza di Concoran, avrebbe dovuto convolare a giuste nozze giovedì scorso, con la più convinta delle sue ammiratrici, la ventiseienne Elaine Burton, detta Star. Ma qualcosa è andato storto e la licenza di matrimonio, rilasciata dallo stato della California, è scaduta prima di poter essere utilizzata. Adesso, sempre che entrambi ne abbiano ancora voglia (esiste il sospetto che il tutto sia stata una diabolica manovra mediatica) bisognerà aspettare ancora almeno un mese. Sharon Tate, moglie incinta del regista Roman Polanski fu massacrata a Los Angeles nell’estate del 1969.
La tv in rete è cosa loro (almeno per ora) – Oramai è ufficiale: sulla rete la battaglia per un audience in continua ascesa è, almeno per ora, materia per due soli contendenti, Netflix e iTunes. Seppur differenti in alcune parti delle loro proposte (Netflix produce contenuti originali, come House of Cards; iTunes no, almeno per ora) i due quasi monopolisti del mercato americano on demand del web, hanno strategie simili per cercare di ‘distrarre’ soprattutto gli utenti della fascia 25-40 dalle classiche proposte tv, satellite o cavo che siano. Tutto questo in attesa delle mosse di altri ‘player’ come Amazon, che dopo aver annunciato ufficialmente di aver dato vita ad una vera e propria casa di produzione cinematografica, comunicherà presto le strategie del suo portale internet, legate ai prodotti più da piccolo schermo. La cosa che lascia un po’ stupiti è come le quattro major (FOX, ABC, CBS, NBC) e con loro anche la Disney, proprietaria di ABC, si siano ‘addormentate’ nel recente passato su questo aspetto di mercato ed ora debbano correre ai ripari senza una vera e propria strategia.
Il sabato sera americano compie quarant’anni – Saturday Night Live, la trasmissione tv che ha creato la maggior parte dei cabarettisti e degli attori comici dell’era moderna, sta per compiere quarant’anni. In queste quattro decadi, davanti alla telecamere di SNL, sono passati un po’ tutti, prima da debutanti poi, magari a successo ottenuto, da conduttori. Robin Williams, Eddie Murphy, Chevy Chase, Bill Murray, Justin Timberlake, Tina Fey, Tom Hanks, sono solo alcuni dei nomi che appartengono alla storia di un programma che ha veramente fatto la differenza, pur venendo trasmesso al sabato, in terza serata.
Gatto seppellito vivo per errore: i padroni lo rivogliono, la protezione animale risponde picche – La storia può sembrare assurda, ma non lo è affatto. La settimana scorsa a Tampa, Florida, un gatto, seppellito dai suoi proprietari nel giardino di casa, dopo che gli stessi lo avevano creduto morto a seguito di un incidente stradale, è “resuscitato”, riuscendo ad uscire dalla sua tomba. Le zampe ed una parte del muso del gattino erano state notate da due passanti che, intervenuti, lo avevano aiutato a dissotterarsi. I proprietari della bestiola soprannominata da subito ‘zombie cat’ sono stati subito contattati dalla locale protezione animali che ha preso in cura il gatto, che adesso sembra essersi ripreso. Gli stessi proprietari ora lo rivorrebbero, il Comune di Tampa invece si oppone, accusandoli di scarsa cura e inadeguatezza. Il caso sta diventando il cosidetto “talk of the town” nella parte occidentale della Florida.