L'uomo si chiama Andrea Magnani ed è accusato di concorso in lesioni gravissime. Sarebbe stato lui a fare le telefonate per fissare l'appuntamento-tranello con la vittima dell'aggressione, Pietro Barbini
Martina Levato e Alexander Boettcher, i due giovani sono stati arrestati lo scorso dicembre per l’aggressione con l’acido a Pietro Barbini, avrebbero avuto un complice. L’uomo, amico della coppia, è stato fermato questa mattina con l’accusa di concorso in lesioni gravissime. Andrea Magnani era già stato oggetto di una perquisizione e di alcuni sequestri venerdì scorso. Il giovane, amico della coppia e in particolare del broker immobiliare Boettcher, è stato fermato dalla polizia e il pm di Milano Marcello Musso, titolare delle indagini assieme all’aggiunto Alberto Nobili, ha chiesto la convalida del fermo su cui dovrà decidere, probabilmente domani dopo l’interrogatorio di garanzia, il gip Giuseppe Gennari.
Era stato proprio Andrea Magnani, lo scorso 28 dicembre, secondo la ricostruzione, ad ospitare in casa la studentessa della Bocconi, dopo che la ragazza aveva aggredito con dell’acido muriatico Barbini ed era scappata. Levato era stata arrestata poche ore dopo il fermo di Boettcher, bloccato dal padre di Barbini e arrestato dalla polizia. Gli investigatori, grazie anche alle perquisizioni di venerdì scorso, hanno cercato di risalire al presunto complice della coppia che avrebbe fatto le telefonate con un’utenza Voip a Barbini dando al giovane un finto appuntamento-trappola in via Giulio Carcano a Milano per la consegna di un pacco. Anche un altro giovane che a sua volta aveva subito un tentativo di aggressione a metà novembre, il fotografo C., aveva ricevuto alcune strane telefonate. Per quest’ultimo episodio la coppia è indagata e l’inchiesta è ancora aperta.
Un ulteriore impulso alle indagini ha dato un video di una telecamera di sorveglianzadi via Carcano 19, deposita agli atti del processo per direttissima dallo stesso avvocato di Boettcher, Ermanno Gorpia. In quel video si vedeva un ragazzo con un giubbotto giallo che correva avanti e indietro sul marciapiede opposto a quello dove pochi attimi prima era avvenuta l’aggressione a Pietro: prima passava a mani vuote e al ritorno aveva in mano una tanica.
A casa di Magnani gli investigatori nel corso di una perquisizione hanno trovato acido muriatico e spray urticante. Nel provvedimento di fermo a carico dell’uomo, 32 anni e di professione bancario viene evidenziato che ha già inquinato le prove e potrebbe farlo ancora, oltre al pericolo di fuga. Magnani, infatti, è sposato con una donna bielorussa e potrebbe godere di appoggi in quel paese. Oltre al pericolo di fuga e di inquinamento probatorio, all’indagato, la Procura, nel provvedimento di fermo contesta anche il pericolo di reiterazione del reato, proprio perché a casa sua è stato trovato dell’acido. Secondo gli inquirenti, inoltre, il giovane, che era compagno di allenamenti di Boettcher in palestra e che frequentava le stesse discoteche della coppia, avrebbe inquinato le prove e cercato di difendere se stesso quando è stato sentito a verbale come testimone. Magnani, infatti, avrebbe prima cercato di aiutare la studentessa dicendo che lei il pomeriggio dell’aggressione era a casa sua e poi si sarebbe rivolto alla polizia per fornire spiegazioni non richieste e contraddittorie. Nell’interrogatorio di ieri notte, in ogni caso, il giovane non ha confessato, anche se è caduto più volte in contraddizione.
La figura di Magnani sarebbe quella che compare nel video prodotto nella scorsa udienza dalla difesa di Boettcher, che aveva già fatto riferimento nei giorni scorsi a un presunto complice di Martina, cercando di scagionare il broker. Secondo la Procura, però, anche se il video della difesa ha fornito certezze allo sviluppo delle indagini già in corso sul complice, Boettcher non viene scagionato dalla presenza di un altro uomo sul luogo dell’aggressione, ma anzi il quadro accusatorio si rafforza.
Magnani inoltre avrebbe accompagnato in auto la ragazza sul luogo dell’aggressione. La donna sarebbe arrivata in via Giulio Carcano in auto assieme a Magnani, mentre Boettcher sarebbe andato lì a piedi. Dopo l’aggressione, Martina sarebbe risalita sull’auto con Magnani e i due sono fuggiti a casa del giovane, dove la studentessa ha fatto sparire i suoi abiti sporchi di acido.