Cultura

Rise Up! La città non dorme: a Milano arte e solidarietà vanno a bracetto

L'iniziativa. organizzata dal Cisom, punta a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni dei senzatetto, cercando di rivalutare lo spazio della notte, non più come teatro di attività illecite, ma come luogo di volontariato. Dal live painting di Ozmo alle opere di Flycat, l'arte diventa un modo per raccogliere fondi e favorire l'integrazione

Di notte due creature popolano le strade: i giovani e i senzatetto. I primi sono in cerca di divertimento, gli altri cercano invece di sfuggire alla loro storia. Eppure secondo il Cisom di Milano, associazione che si occupa di assistenza socio-sanitaria, c’è un modo per far incontrare questi mondi così distanti. Nasce così Rise Up! La città che non dorme, iniziativa in cui arte di strada e solidarietà vanno a braccetto.
L’obiettivo, infatti, è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni dei senzatetto, cercando di rivalutare lo spazio della notte, non più come teatro di attività illecite, ma come luogo di volontariato. L’idea è venuta a due giovani volontarie, Giorgia Baruffaldi Preis e Giulia Solaro del Borgo: “Il progetto ha come obiettivo quello di raccogliere fondi per la nostra unità di strada, ovvero l’assistenza ai senzatetto in una zona di Milano concordata con il comune”, spiega Giulia a ilfattoquotidiano.it. Ma non si tratta solo di distribuire coperte e merendine: “Cerchiamo di conoscere le loro storie e di guadagnare la loro fiducia per reinserirli nella società”, aggiunge. E per farlo servono fondi, “necessari soprattutto per l’attrezzatura sanitaria”, ricorda.

Per questo le due ragazze hanno pensato di coinvolgere due artisti visivi contemporanei, Ozmo e Flycat, impegnati parallelamente nel progetto. In questi giorni, infatti, le opere di Flycat sono esposte al Museo dei bambini di Milano (Muba), dove il writer è anche impegnato in alcuni laboratori didattici con i ragazzi delle scuole medie. Ozmo sarà invece il protagonista di un live painting il 5 febbraio, che si svolgerà sempre al Muba, davanti agli occhi del pubblico. Al termine del lavoro la sua opera e quelle di Flycat saranno battute all’asta da Christie’s e i ricavati andranno a sostegno dell’attività del Cisom. “Il messaggio che vogliamo veicolare è il rispetto per le persone e per i muri delle città, che sono beni comuni”, ricorda Giorgia. “Questo è il motivo per cui facciamo laboratori in cui spieghiamo ai più giovani come partecipare alle nostre attività e qual è il nostro atteggiamento verso le persone emarginate”, aggiunge.

“Non voltatevi più dall’altra parte”, dicono in coro le due volontarie. “Rise Up! La città che non dorme, vuol dire svegliati, applicati concretamente nella solidarietà e nell’arte, prova a creare qualcosa – aggiungono -. Per questo ai ragazzi diciamo: è bellissimo che abbiate qualcosa da esprimere, però ci sono modi e modi per comunicarlo”, spiegano. Ma non è la prima volta che il Cisom sposa il connubio tra arte e solidarietà: “Lo scorso anno cinquanta artisti hanno rielaborato altrettanti elmetti dei nostri volontari, che poi sono stati messi all’asta – racconta Giorgia -, e con i ricavati abbiamo sostenuto il lavoro che svolgiamo a Lampedusa”.

Quest’anno è il turno di Ozmo, autore di numerose opere urbane, tra cui “Voi valete più di molti passeri!”, affresco di 20 metri che decora una facciata del Macro di Roma. “Mi ha fatto piacere dare il mio contributo al Cisom, apprezzo il lavoro che fanno sulla strada – spiega l’artista a ilfattoquotidiano.it -. Aiutare è difficile, perché a volte le persone non vogliono essere aiutate oppure si sottovaluta l’energia necessaria che serve a cambiare le cose”. Per il suo live painting al Muba Ozmo ha le idee chiare: “Il tema centrale sarà la carità, per me è una virtù cruciale”. Ma l’arte non basta, bisogna dare più attenzione ai fenomeni di emarginazione sociale: “Troppo spesso i senzatetto non si vedono, pur stando in mezzo alla strada – spiega – sarebbe bello trovare dei progetti che li coinvolgano in prima persona, per riportarli al centro delle nostre città”.