Affidare ai nomadi la raccolta differenziata dei rifiuti. È la proposta dell’assessore alle politiche sociali del Comune di Roma, Francesca Danese, pensata in base alla loro abilità “a recuperare i rifiuti e i materiali in disuso”. La Danese ha precisato che “l’idea è personale e non al centro di alcuna delibera o provvedimento già esistente”. Proposta che non è stata accolta positivamente neanche dai colleghi di giunta che si sono dissociati dall’iniziativa. E i cittadini della Capitale cosa ne pensano? C’è chi valuta l’iniziativa positiva: “Se fatta in modo corretto perché no”, dice una ragazza ai microfoni de ilfattoquotidiano.it. C’è anche chi sostiene l’utilità del servizio: “Visto che paghiamo somme altissime per ospitarli, potrebbero così rendersi utili”. Altri, invece, sono assolutamente contrari: “Non sono d’accordo, andrebbero innanzitutto educati, perché rovistano nei cassonetti e contribuiscono a sporcare ulteriormente”, afferma una signora residente nel quartiere Esquilino. Oppure “perché dobbiamo impiegare i rom per la raccolta differenziata visto che è un servizio che già paghiamo?”, si chiede un signore. Infine qualcuno aspetta dalla giunta una proposta più articolata: “Se l’amministrazione dimostra che questo sistema può avere risultati in termini su risparmio e allo stesso tempo offre un servizio sociale, non sono contrario a priori”  di Loredana Di Cesare e Mauro Episcopo

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