Si trovava a cinque chilometri dall’aeroporto di Taipei, da dove era da poco decollato, quando ha urtato una sopraelevata ed è caduto nel fiume Keelung. A bordo dell’aereo della TransAsia Airways c’erano 58 passeggeri, di cui 31 erano turisti cinesi, 5 membri dell’equipaggio e tre bambini. Le vittime accertate sono almeno 26, mentre restano disperse 20 persone e 15 sono rimaste ferite.
Prima di schiantarsi il velivolo – un bimotore Atr 72 in partenza dallo scalo Songshan e diretto all’isola di Kinmen – ha evitato gli alti edifici del quartiere Nangang, ma una delle ali ha urtato il ponte colpendo un taxi su cui viaggiavano un uomo e una donna, anche loro rimasti feriti. E poco prima dell’incidente, sul quale l’aviazione civile ha aperto un’indagine, il pilota aveva inviato tre messaggi alla torre di controllo indicando una situazione di estremo pericolo.
Nelle operazioni di soccorso sono stati coinvolti circa 400 soldati, tra cui alcuni sommozzatori. Le autorità non escludono che alcuni dei passeggeri siano stati trascinati dalla corrente, dato che dei bagagli sono stati trovati a un chilometro dal luogo dello schianto. Gli investigatori hanno recuperato le due scatole nere dell’aereo, che saranno analizzate per stabilire la causa dell’incidente. Secondo una mappa pubblicata dalle autorità, il velivolo avrebbe dovuto girare verso il sud immediatamente dopo il decollo dall’aeroporto, però, per motivi sconosciuti ha continuato a volare dritto verso il fiume.
Secondo quanto riferito dall’autorità per l’aviazione civile del Taiwan, l’aereo era stato costruito ad aprile dell’anno scorso ed era stato sottoposto all’ultima revisione il 26 gennaio. Si tratta del secondo incidente per TransAsia Airways in meno di un anno: a luglio scorso 48 persone erano morte e dieci erano rimaste ferite in uno schianto di un altro ATR-72. Il velivolo si era schiantato durante un atterraggio di emergenza nelle isole Pescadores in cattive condizioni meteorologiche dovute al passaggio del tifone Matmo.