La procura di Genova, a cui è stata assegnata l'inchiesta per competenza territoriale, ha chiesto il giudizio anche per l'ex tesoriere Francesco Belsito e tre componenti del comitato di controllo di secondo livello del Carroccio
Chiesto il rinvio a giudizio dalla procura di Genova per l’ex segretario della Lega Umberto Bossi e l’ex tesoriere Francesco Belsito per la presunta truffa sui rimborsi elettorali ai danni dello Stato da circa 40 milioni di euro.
Oltre a Bossi e a Belsito, chiesto il giudizio anche per altri tre componenti del comitato di controllo di secondo livello del Carroccio: Stefano Aldovisi, Diego Sanavio e Antonio Turci. A chiedere il rinvio a giudizio è stato il pm Paola Calleri che ha ereditato l’inchiesta dalla procura di Milano, che l’ha trasferita per competenza territoriale.
Tutti, secondo l’accusa, hanno ingannato i presidenti di Camera e Senato e ai revisori pubblici delle due assemblee che autorizzavano i rimborsi basandosi su rendiconti volontariamente falsati “in assenza di documenti giustificativi di spesa e in presenza di spese effettuate per finalità estranee agli interessi del partito politico”. Già a Milano era stata chiesta l’archiviazione dell’ex vice presidente del Senato, Rosi Mauro.
Anche il processo a carico dell’imprenditore Stefano Bonet e del commercialista Paolo Scala sul presunto riciclaggio degli ormai famosi 5,7 milioni di euro di fondi della Lega Nord, che l’ex tesoriere Francesco Belsito avrebbe usato per investimenti a Cipro e in Tanzania, è stato trasferito dal Tribunale di Milano a quello di Genova. Il Carooccio, lo scorso novembre, ha rinunciato a essere parte civile nei processi.