La mutilazione genitale femminile è un fenomeno anche europeo e italiano, non solo mediorientale o africano. A lanciare l’allarme è Aidos, Associazione italiana donne per lo sviluppo, in una conferenza stampa alla Camera, organizzata insieme al gruppo parlamentare che si occupa dei diritti delle donne coordinato dall’onorevole Pia Locatelli. L’obiettivo è quello di inviare un appello alle istituzioni ad occuparsi del tema proprio durante la giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili. “E’ una piaga da studiare e da combattere, che non ha nulla a che vedere con la religione musulmana o cristiana – spiega l’onorevole Locatelli – Secondo le stime sarebbero 500mila le donne interessate al fenomeno in Europa, 35mila a rischio”. “Attraverso i flussi migratori questa pratica arriva nei paesi d’approdo, diffondendosi anche tra le seconde e terze generazioni di immigrati”, aggiunge la presidente di Aidos Maria Grazia Panunzi. “Con la convenzione di Instabul ratificata da dieci paesi europei si sono fatti enormi passi avanti, la mutilazione è considerata una forma di violenza sulle donne e una terribile violazione della loro integrità fisica – sostiene ancora la deputata Locatelli – ma gli stati membri devono implementare le leggi con un’azione politica efficace, prevenire il fenomeno con la formazione, educazione e sensibilizzazione”. E infine aggiunge: “Per far questo ci vogliono i fondi, nel 2006 fummo il primo paese a varare una legge e a finanziare con 5 milioni un intervento in merito, dal 2012 tutto si è arenato, serve l’azione concreta delle istituzioni” di Irene Buscemi
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione