Fa male dover leggere le parole scritte nella lettera che segue.
Ragazzi che non hanno fatto nulla di male e che a causa della stupidità e dell’ignoranza di alcuni, sono costretti a giustificare la propria appartenenza alla minoranza rom. Il pregiudizio che accompagna i rom non è fondato sul nulla perché, come ogni pregiudizio, ha una base di verità. E’ realtà che alcuni rom rubino. Il problema però risiede nell’estendere il reato a tutta una comunità. Se si pensa che tutti i rom rubino bisogna essere consci di pensarla come i nazisti. Sì, come i nazisti. E assumersi la responsabilità del proprio pensiero.
La stupidità, nel senso di mancanza di umanità, cerca di prendere il sopravvento, ma questo non ci deve spaventare. Anzi deve esortarci a tenere duro per continuare a credere nella vita attraverso l’azione propositiva. Agire per il bene nostro e di chi verrà. Agire anche per il bene di xenofobi e razzisti. Perché sono gli xenofobi e i razzisti la parte debole di questa società. Sono i poveri che vengono messi contro altri poveri. A xenofobi e razzisti non è dato nemmeno essere consci della loro posizione in questa società. Gli è permesso solo di lottare contro altri esclusi, contro altri dimenticati. Tutto qui. Una lotta che non porterà loro alcun beneficio, ma che permetterà al potente che li domina, anzi, che ci domina, di portare avanti i propri piani senza alcun disturbo.
L’unica soluzione possibile è quella di unirci e portare avanti insieme una politica volta a un’umana convivenza. Lottare insieme per tentare di risolvere il problema che hanno i reietti della società. Insieme, come ci ricordano i ragazzi firmatari della lettera seguente, si può almeno provare a pensare misure di inclusione e non di esclusione.
Siamo un gruppo di ragazze e ragazzi, Rom e Sinti. Alcuni di noi sono italiani, altri provengono da vari paesi europei, altri ancora sono nati in Italia ma di fatto sono sempre stranieri grazie all’accoglienza burocratica del nostro paese.
Tutti noi crediamo nell’onestà, nella giustizia, nei diritti e nei doveri di ogni essere umano; noi ci stiamo impegnando e formando come attivisti per dare voce al nostro popolo, fin ora rimasto legato e imbavagliato.
Vogliamo esprimervi una sensazione che stiamo vivendo in questo periodo, la sensazione si chiama PAURA. Sì paura, perché sono giorni, forse oramai mesi, che tv e giornali ci bombardano con messaggi che sostanzialmente dicono: “i Rom e i Sinti rubano, sono TUTTI delinquenti, vogliono vivere ai margini della società in baracche fatiscenti, non vogliono lavorare e nessuno di loro vuole studiare, ecc.”
Bene, mettendoci nei panni di chi non sa niente di questo antichissimo popolo, inizieremmo a crederci e inizieremmo a non volerli più nella nostra Italia. E se fossimo BAMBINI, che cosa impareremmo? Sicuramente, con un germoglio di odio nel cuore così potente e annaffiato bene tutti i giorni, da grande non solo odieremmo i Rom e i Sinti, ma saremo pronti a ucciderli, non per cattiveria ma per difenderci e per difendere la “Nostra” Italia dai cattivi e sporchi Rom e Sinti.
Il nostro pensiero va a tutti quei bambini che direttamente o indirettamente assimilano concetti senza alcun filtro, tramite i vari talk show, programmi d’intrattenimento e tg, che quotidianamente accompagnano alcuni momenti della giornata dei nostri figli.
LA PAURA è che questi ragazzi, e alcune persone per bene, gradualmente assimilino questi gravi concetti e che da un semplice pregiudizio cresca nel cuore della gente L’ODIO. Questo è un fatto grave, che non deve succedere, sarebbe da irresponsabili non fermarlo.
Quindi chiediamo a tutti i professionisti della comunicazione, di non macchiarsi di questa grave colpa, di non essere complici e artefici dell’istigazione all’ODIO, della PAURA e della distanza tra la gente.
Chiediamo di non essere usati dai vari politici nelle loro finte campagne elettorali, ma chiediamo a loro di agire insieme a “noi” Rom e Sinti per politiche di VERA inclusione sociale compartecipata.
Chiediamo di non essere usati dai vari giornalisti di turno scatenatori di ODIO e PAURA, per fare audience o vendere qualche copia in più.
Chiediamo a tutti i professionisti della comunicazione di ascoltare noi Rom e Sinti, perché abbiamo molte storie da raccontare sulla magnifica cultura millenaria del nostro popolo, così come sulle difficoltà che quotidianamente affrontiamo, nonostante non arrivino mai sulle prime pagine dei giornali.
Chiediamo di discutere con noi i perché di certe realtà e chiediamo di far emergere le fallimentari politiche di ghettizzazione subite da nostro popolo, molte delle quali emerse negli ultimi tempi.
Vostro è l’Onore e il Dovere di raccontare i fatti, voi siete coloro che danno gli strumenti alle masse per capire e agire. Siate portatori di giustizia sociale. Date voce anche alle positività e alle tantissime storie di normalità, oscurate dall’ e nell’ODIO mediatico.
Chiediamo verità.
Chiediamo dignità.
Per il nostro popolo.
Con questa lettera chiediamo ufficialmente il vostro IMPEGNO per fare luce e dare voce al nostro popolo, noi vi offriamo il nostro. Insieme possiamo e dobbiamo scrivere una nuova pagina. Grazie.
03/02/15, in fede
Lebbiati Fiorello Miguel, sinto, rom, 33 anni, Capannori (Lucca), italiano
Lebbiati Joselito, rom, sinto, 32 anni, S. Alessio (Lucca), italiano
Cavazza Damiano, sinto, Nave Lucca, 32 anni, italiano
Lacatus Lacramioara Gladiola , rom, 21 anni, Roma, rumena
Nedzad Husovic, rom, 24 anni, Roma, nato in Italia ma senza cittadinanza
Raggi Serena, sinta, 26 anni, Bologna, italiana
Barbetta Dolores, rom, 29 anni, Melfi, italiana
Nikolic Ivana, rom, 23 anni, Torino, serba e croata
Dobreva Sead, rom, 32 anni, Rovigo, serbo
Milanovic Sabrina, rom 25 anni, San Nicolo D’Arcidano (OR)
Salkanovic Pamela rom 17 anni, nata a Roma, ma senza cittadinanza