Donne di Fatto

Aborto: la Laiga chiede al Pd di non tradire (ancora) le donne

La Laiga si appella a Matteo Renzi perché il partito democratico non tradisca (ancora) le donne,  il loro diritto all’autodeterminazione  e alla salute.

Il 20 gennaio scorso la Commissione  sui diritti delle donne del Parlamento europeo ha approvato la mozione firmata da Marc Tarabella che garantisce: “il controllo dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne e un accesso agevole alla contraccezione e all’aborto; sostiene pertanto le misure e le azioni volte a migliorare l’accesso delle donne ai servizi di salute sessuale e riproduttiva e a meglio informarle sui loro diritti e sui servizi disponibili; invita gli Stati membri e la Commissione a porre in atto misure e azioni per sensibilizzare gli uomini sulle loro responsabilità in materia sessuale e riproduttiva”.

A marzo la mozione dovrà essere votata dal  parlamento europeo e si può scommettere che le associazioni cattoliche si mobiliteranno per farla bocciare facendo pressioni anche sul Pd. In questo caso potrebbe  ripetersi il tradimento che, nel dicembre del 2103, fece naufragare la risoluzione Estrela sulla salute riproduttiva delle donne con l’astensione dal voto di sei eurodeputati Pd (Silvia Costa, Franco Frigo, Mario Pirillo, Vittorio Prodi, Patrizia Toia, e David Sassoli).

In Italia la situazione è drammatica, i movimenti contro l’aborto medicalmente assistito si spingono oltre l’interruzione volontaria di gravidanza e boicottano anche l’accesso ai farmaci che ritardano o bloccano l’ovulazione. Il nostro è l’unico Paese che chiede il test di gravidanza per la cosiddetta pillola dei cinque giorni dopo. La disinformazione poi crea ad hoc una confusione tra farmaci abortivi e contraccettivi.

In nome dell’obiezione di coscienza sono stati commessi abusi che hanno messo a rischio la vita delle donne. In alcune Regioni gli obiettori hanno raggiunto il tetto dell’ 80% svuotando la legge 194, che come ricorda nella petizione la Laiga “è l’unica legge sull’aborto al mondo che porti la firma esclusivamente di politici cattolici. Quando venne pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 22 maggio del 1978, portava in calce la firma di cinque politici della Democrazia Cristiana, tra questi anche quella di Tina Anselmi”.

L’approvazione della mozione Tarabella porterà ad una maggiore tutela della salute delle donne europee. In Italia potrà aiutare a contrastare l’oscurantismo di movimenti di opinione o di fede che vogliono controllare e imporre la loro morale anche in barba alle leggi e  costo di compromettere la salute e la vita delle donne.

Firmiamo la petizione della Laiga

@Nadiesdaa