“Questione privata”. Solo due parole rilasciate al quotidiano spagnolo El Mundo da uno degli uomini più potenti e più indagati del Paese. Rodrigo Rato, ex direttore generale del Fondo monetario internazionale, ex ministro dell’Economia durante il governo di José Maria Aznar ed ex direttore di Bankia, giovedì usciva frettolosamente da una palazzina del Paseo del General Martínez Campos di Madrid. Motivo? Un corso di volontariato sociale legato al progetto integrato San Vicente de Paúl. Imputato per appropriazione indebita di denaro e per evasione fiscale per le cosiddette carte di credito d’oro, farà parte di uno dei programmi sociali più grandi della capitale spagnola, seguito dall’istituto privato delle Figlie della Carità.
Si tratta di un centro di assistenza per indigenti con accoglienza diurna e notturna, che solo nella mensa sociale si prende cura giornalmente di circa 450 persone, grazie all’appoggio di oltre 70 volontari in turni da lunedì a domenica. Rato, oggi consigliere di Telefónica per Europa e America Latina, potrebbe a breve prendere servizio come volontario, insieme ad altre 14 persone che hanno seguito il corso di preparazione insieme all’ex ministro. “Sì, all’improvviso è apparso Rato e credo sia positivo che voglia contribuire”, ha commentato sorpreso a El Mundo uno degli assistenti.
La notizia ha fatto saltare gli spagnoli dalla sedia: le spese folli di Rato, durante la presidenza di Bankia, lasciano pochi dubbi riguardo l’uso personale che uno degli uomini più noti del Paese si concedeva con le carte di credito a carico del gruppo bancario iberico: tra il 2010 e il 2011 l’ex ministro realizzò 519 acquisti a carico dell’istituto di credito per un ammontare di quasi 100mila euro. Tra le spese alcool, vestiti, scarpe, biglietti aerei, profumi, strumenti musicali e cene di lusso. Inoltre nel 2012 l’allora presidente di Bankia arrivò a ritirare in contanti quasi 16mila euro a un ritmo di 1.500 euro alla settimana. Fino al 5 maggio di quello stesso anno, due giorni prima delle dimissioni.
Insieme a lui altre 78 persone tra consiglieri, dirigenti e l’ex presidente di Caja Madrid Miguel Blesa sono stati coinvolti nel caso Bankia, indagine condotta dal giudice Fernando Andreu, per appropriazione indebita di almeno 15,5 milioni di euro tra il 2003 e il 2012. Nel frattempo Bankia riceveva capitale dal Fondo di ristrutturazione, veniva nazionalizzata e poi quotata in Borsa. L’indagine è ancora in corso: Rato lo scorso ottobre ha pagato una cauzione di 3 milioni di euro, evitando così la confisca dei beni.
Adesso l’ex direttore del Fmi sembra essere pronto per fare ammenda. Almeno così dicono i 14 compagni di corso che, dopo la sorpresa iniziale, lo hanno definito un uomo “riflessivo” e “interessato alla causa sociale”. Secondo indiscrezioni sarebbero stati gli amici più intimi dell’ex banchiere a spingerlo a partecipare a iniziative benefiche.
Twitter @si_ragu
Mondo
Spagna, l’ex direttore del Fmi De Rato imputato per evasione fa volontariato
L'ex ministro dell’Economia ed ex direttore di Bankia, imputato per appropriazione indebita per aver fatto acquisti personali per quasi 100mila euro con le carte di credito dell'istituto, frequenta un corso per partecipare a uno dei maggiori programmi sociali di Madrid
“Questione privata”. Solo due parole rilasciate al quotidiano spagnolo El Mundo da uno degli uomini più potenti e più indagati del Paese. Rodrigo Rato, ex direttore generale del Fondo monetario internazionale, ex ministro dell’Economia durante il governo di José Maria Aznar ed ex direttore di Bankia, giovedì usciva frettolosamente da una palazzina del Paseo del General Martínez Campos di Madrid. Motivo? Un corso di volontariato sociale legato al progetto integrato San Vicente de Paúl. Imputato per appropriazione indebita di denaro e per evasione fiscale per le cosiddette carte di credito d’oro, farà parte di uno dei programmi sociali più grandi della capitale spagnola, seguito dall’istituto privato delle Figlie della Carità.
Si tratta di un centro di assistenza per indigenti con accoglienza diurna e notturna, che solo nella mensa sociale si prende cura giornalmente di circa 450 persone, grazie all’appoggio di oltre 70 volontari in turni da lunedì a domenica. Rato, oggi consigliere di Telefónica per Europa e America Latina, potrebbe a breve prendere servizio come volontario, insieme ad altre 14 persone che hanno seguito il corso di preparazione insieme all’ex ministro. “Sì, all’improvviso è apparso Rato e credo sia positivo che voglia contribuire”, ha commentato sorpreso a El Mundo uno degli assistenti.
La notizia ha fatto saltare gli spagnoli dalla sedia: le spese folli di Rato, durante la presidenza di Bankia, lasciano pochi dubbi riguardo l’uso personale che uno degli uomini più noti del Paese si concedeva con le carte di credito a carico del gruppo bancario iberico: tra il 2010 e il 2011 l’ex ministro realizzò 519 acquisti a carico dell’istituto di credito per un ammontare di quasi 100mila euro. Tra le spese alcool, vestiti, scarpe, biglietti aerei, profumi, strumenti musicali e cene di lusso. Inoltre nel 2012 l’allora presidente di Bankia arrivò a ritirare in contanti quasi 16mila euro a un ritmo di 1.500 euro alla settimana. Fino al 5 maggio di quello stesso anno, due giorni prima delle dimissioni.
Insieme a lui altre 78 persone tra consiglieri, dirigenti e l’ex presidente di Caja Madrid Miguel Blesa sono stati coinvolti nel caso Bankia, indagine condotta dal giudice Fernando Andreu, per appropriazione indebita di almeno 15,5 milioni di euro tra il 2003 e il 2012. Nel frattempo Bankia riceveva capitale dal Fondo di ristrutturazione, veniva nazionalizzata e poi quotata in Borsa. L’indagine è ancora in corso: Rato lo scorso ottobre ha pagato una cauzione di 3 milioni di euro, evitando così la confisca dei beni.
Adesso l’ex direttore del Fmi sembra essere pronto per fare ammenda. Almeno così dicono i 14 compagni di corso che, dopo la sorpresa iniziale, lo hanno definito un uomo “riflessivo” e “interessato alla causa sociale”. Secondo indiscrezioni sarebbero stati gli amici più intimi dell’ex banchiere a spingerlo a partecipare a iniziative benefiche.
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Roma, 6 mar. (Adnkronos) - “Per la difesa europea servono investimenti comuni in sicurezza, una sola politica estera, economia forte e società coesa, serve un vero salto di qualità verso gli Stati Uniti d’Europa. Di fronte alle minacce che si profilano bisogna sostenere le nostre capacità di difesa nel modo più credibile, senza frammentare le spese tra gli Stati e neanche dando ancora soldi all’America come vorrebbe Trump. Il punto di vista portato dalla segretaria Schlein al vertice del Pse è stato ascoltato ed è positivo l’accordo dei socialisti europei sui fondi di coesione. Il Pd indica una strada di fermezza, consapevolezza e responsabilità sociale, senza farsi distrarre da alcun richiamo”. Lo dichiara Debora Serracchiani, componente della segreteria nazionale del Partito democratico.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Decidere maggiori investimenti per rendere più sicuro e protetto il nostro continente è una scelta non più rinviabile. La difesa europea è un pilastro fondamentale della nostra autonomia strategica. Non possiamo avere tentennamenti su questo obiettivo. La discussione non è sul se, ma sul come arrivarci". Così Alessandro Alfieri, capogruppo Pd in commissione Esteri e Difesa a Palazzo Madama.
"In questi giorni i nostri a Bruxelles stanno facendo un lavoro prezioso per evitare che si utilizzino i fondi di coesione per finanziare spese militari e per incentivare, attraverso gli strumenti europei vecchi e nuovi, le collaborazioni industriali e gli acquisti comuni fra Paesi Europei, l’interoperabilità dei sistemi e i programmi sugli abilitanti strategici (spazio, cyber, difesa aerea, trasporto strategico). In questo quadro, va salutato positivamente che dopo il Next Generation si consolidi l’idea di emettere debito comune per finanziare un bene pubblico europeo come la difesa".
"Anche perché sarà per noi meno complicato continuare la nostra battaglia per estenderlo agli altri pilastri dell’autonomia strategica, a partire dalle politiche per accompagnare la transizione ecologica e digitale. Un passo importante quindi, come sottolineato dal nostro gruppo a Bruxelles, a cui certamente ne dovranno seguire altri se si vuole davvero rafforzare la nostra difesa comune”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "L’Unione Europea si trova a un bivio: o si presenta unita o rischia la marginalità politica. La guerra in Ucraina, e l’attuale voltafaccia americano, hanno reso evidente l’urgenza di una politica di difesa comune che non può essere frenata dagli interessi delle singole nazioni". Così l'eurodeputato Pd, Pierfrancesco Maran. "Una Difesa progressivamente comune perché, agendo come 27 eserciti nazionali, rischiamo l’impotenza".
"Oggi è necessario un passaggio di fase che aumenti gli investimenti volti a garantire una deterrenza da nuova aggressioni russe dopo il disimpegno americano ma anche a rendere più omogenea la difesa europea, con forniture simili, riducendo le duplicazioni di spese tra paesi e le inefficienze. L’Unione Europea deve dotarsi di una propria architettura di sicurezza, capace di garantire responsività e affermarsi come attore decisivo nello scenario internazionale".
"L’iniziativa della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, al di là del nome infelice 'RearmEU', è un primo passo in questa direzione. Va tuttavia integrata e sviluppata identificando con chiarezza quali sono le linee di spesa utilizzate, in che modo questo aiuto può supportare immediatamente l’Ucraina, come si intende sostenere una crescente produzione industriale europea nell’ottica di arrivare ad una vera interoperabilità e difesa comune".
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Penso che sia l’ennesimo episodio di antisemitismo che vuole legare la guerra in Medio oriente all’insulto alla memoria della Shoah. È terribile". Lo dice all'Adnkronos il segretario di Sinistra per Israele Emanuele Fiano a proposito del ritrovamento nel cantiere del museo della Shoah a Roma di escrementi, una testa di maiale e scritte che ricordano i morti a Gaza oltre ad alcuni volantini pro Palestina sono. Sull'episodio indaga la Digos.
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "La sinistra". Lo scrive su Twitter il senatore del Pd Filippo Sensi rilanciando un post di Pedro Sanchez in cui, a margine del Consiglio europeo straordinario, il premier spagnolo tra l'altro dice: "Oggi dobbiamo mandare un messaggio chiaro ai cittadini: l’Europa è molto più potente di quanto pensiamo. Nessuno minaccerà la nostra pace, la nostra sicurezza o la nostra prosperità".
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Per i socialisti e democratici europei, il piano della UE per la difesa comune è un primo passo avanti che ne richiede molti altri. Di fronte a una crisi si risponde con il coraggio. Insieme". Lo scrive su Twitter la deputata del Pd Marianna Madia.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - La transizione energetica passa anche attraverso la semplicità dei pagamenti. Fortech, azienda attiva nelle soluzioni di automazione e pagamento per la mobilità, è presente a Key - The Energy Transition Expo per mostrare le sue soluzioni tecnologiche per rendere la ricarica elettrica più accessibile, efficiente e integrata.
Due sono le soluzioni presentate in fiera, per il pagamento e la gestione delle ricariche elettriche: Optcompact ed e-smartOpt. Optcompact è un terminale compatto, versatile ed efficiente, dotato di lettore di carte con chip, banda magnetica, Nfc e Qr code. Disponibile in tre configurazioni (Embedded, Wall Mount e Stand Alone). E-smartOpt è un terminale multifunzione, progettato per gestire contemporaneamente più punti di ricarica e parcheggi.
Con questi dispositivi, Fortech offre agli operatori un’infrastruttura di pagamento sicura, flessibile e adatta a qualsiasi contesto di ricarica, semplificando l’esperienza per gli utenti finali.
Oltre a innovare il pagamento, Fortech presenta in fiera una piattaforma all-in-one che permette agli operatori di gestire l’intera rete di ricarica da un’unica interfaccia. Fortech offre, poi, soluzioni avanzate per la fatturazione elettronica e la gestione dei corrispettivi telematici, garantendo agli operatori della ricarica elettrica massima trasparenza e conformità normativa.
“Il nostro obiettivo è semplificare la ricarica elettrica per utenti e operatori. La nostra tecnologia consente di gestire pagamenti e infrastrutture in modo intuitivo, senza barriere e con la massima efficienza. Ci definiamo Mobilty Makers e questo significa che vogliamo offrire strumenti concreti per accelerare la transizione alla mobilità sostenibile”, dichiara Luca Banci, Ev Charge Development Manager.