Quando mio cugino Daniele (l’autore dei video musicali di Pino Scotto) mi ha proposto di fare questo video ritratto ho subito accettato con curiosità, conoscevo il personaggio tramite le sue apparizioni su Blob, ma non conoscevo la sua musica perché non sono un appassionato di heavy metal. Se devo riconoscermi una qualità come regista e come persona è quella di riuscire a entrare in empatia con chi ho davanti, mi metto in ascolto, e resto in attesa della rivelazione, la rivelazione dell’essenza, della nudità che si cela sotto le parole, in questo caso specifico: sotto il fuoco delle parole.
E mi sono divertito, Pino è un uomo divertente, caotico, pulsionale, fisico e spirituale. Ha un’energia divorante, non riesce a stare fermo, la sua anima è una brace, fuma come un turco, si spacca di Jack Daniels (“my brother Jack” dice ), è il contrario di un salutista, eppure scoppia di salute, una salute che è fatta di nitroglicerina, salsicce e musica.
Un artista operaio che ” si è fatto il culo “e che si porta dentro una rabbia giocosa.