La Costa d’Avorio si aggiudica per la seconda volta la Coppa d’Africa. Come nel ’92, gli “elefanti” hanno superato in finale il Ghana. Anche stavolta il match si è deciso ai calci di rigore, che hanno premiato , con un 9 a 8, la squadra allenata dal francese Harvé Renard dopo una gara noiosa, conclusasi a reti inviolate dopo i tempi supplementari. Lo spettacolo della partita, disputata a Bata, la capitale della Guinea equatoriale, è iniziato proprio dopo il 120simo minuto. Dagli undici metri è successo di tutto: dopo due rigori sbagliati a testa (per il Ghana anche da parte del sampdoriano Afriyie Acquah), le squadre sono andate a oltranza e il penalty decisivo è stato messo a segno dal 35enne Boubacar Berry, che di mestiere fa il portiere. La posta in palio era altissima per un trofeo, molto sentito nel continente nero, che il ct Renard ha già alzato tre anni fa quando guidava lo Zambia (unico caso di un allenatore che vince la Coppa d’Africa con due nazionali diverse). La tensione durante i rigori è aumentata a tal punto che la stella degli ivoriani, il romanista Gervinho, si è rifiutato di assistere dando le spalle a quanto accadeva dal dischetto. Poi la gioia finale, insieme al suo nuovo compagno di club, Doumbia, che era entrato in campo nel secondo tempo. Per i ghanesi, allenati dall’ex tecnico del Chelsea Avraham Grant, la delusione è stata cocente. Con due pali e una prestazione tutto sommato superiore, il “Brasile d’Africa” avrebbe probabilmente meritato la vittoria, ma la lotteria dei calci di rigore spesso non premia la squadra che ha giocato meglio.

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