Fino a 10.000 euro di incentivo per chi deciderà di cambiare la sua vecchia macchina a gasolio, di almeno 13 anni, con una elettrica, nuova o usata; fino a 6.500 a chi la sostituirà con un’ibrida; 500 per chi lo farà con un’auto a benzina. In Francia è iniziata la guerra ai diesel annunciata alla fine dell’anno scorso dal primo ministro Manuel Valls, sostenuta anche dal sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, che auspica di eliminare tutti i diesel dalla Capitale entro il 2020. Uno spirito “verde” si risveglia nel Paese che ospiterà, alla fine dell’anno, la Conferenza internazionale sul clima. In contrasto, però, con la politica tenuta dai precedenti governi, che avevano pesantemente favorito il gasolio: in Francia l’80% del parco circolante va con questo combustibile e la percentuale di auto nuove a gasolio è molto più alta che nel resto d’Europa (il 64% nel 2014, addirittura il 73% nel 2012).

Il ministro dell’Ecologia Ségolène Royal ha presentato la settimana scorsa un piano per ridurre l’inquinamento atmosferico, necessario poiché, dice la Royal, “il 60% dei francesi respira aria non salubre”: nel 2015 saranno stanziati 140 milioni di euro per gli incentivi alla sostituzione dei vecchi diesel con ibride ed elettriche, disponibili a partire dal 1° aprile. Anche l’installazione di colonnine elettriche private sarà incentivato tramite il meccanismo del credito d’imposta: lo Stato sovvenzionerà il 30% della spesa. Tutte buone notizie per la francese Renault, che ha in gamma diversi veicoli a batterie, un po’ meno per gli altri costruttori di casa, Peugeot e Citroën, che negli ultimi anni hanno investito ingenti somme nello sviluppo di piccoli motori diesel poco inquinanti. Secondo l’Associazione nazionale per lo sviluppo della mobilità elettrica, riporta il Nouvel Observateur, il mercato dei veicoli elettrici crescerà di almeno il 50% nel 2015.

Ma non basta: fra i provvedimenti annunciati dal ministro francese, oltre al bonus, c’è l’introduzione di un “certificato di qualità dell’aria” che i veicoli più puliti potranno apporre sul parabrezza entro l’estate. “Creeremo diversi certificati di colori differenti in funzione delle soglie di emissioni inquinanti dei veicoli”, ha detto la Royal. Il certificato permetterà ai veicoli puliti di circolare anche durante i picchi di inquinamento dell’aria o nelle zone a traffico limitato. I quotidiani francesi non mancano di ricordare che già nel 2008 fu introdotto un meccanismo simile, chiamato “pastille verte”, poi abbandonato dopo cinque anni perché si era rivelato inefficace. Il ministro ha anticipato che i certificati “saranno gratuiti e saranno consegnati via internet in base ai dati contenuti nel libretto di ogni veicolo”.

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