Antitrust, multa di 14 milioni ai traghetti campani: facevano cartello sui biglietti
Secondo il garante della concorrenza, gli armatori delle sei principali compagnie che gestiscono i collegamenti marittimi nel Golfo di Napoli si spartivano costi e ricavi secondo quote predefinite e non in base all'attività svolta
“Intesa orizzontale restrittiva della concorrenza”. L’Antitrust ha erogato una multa di oltre 14 milioni di euro agli armatori che gestiscono i collegamenti marittimi tra le isole campane e i maggiori centri della costa di Napoli e di Salerno. I soggetti responsabili delle violazioni – si legge nel comunicato – sono: NLG, Alilauro, Alicost, Alilauro Gruson, Medmar Navi e SNAV. Secondo l’Autorità garante, il cartello si basava su “uno scambio sistematico di informazioni sensibili. Una complessa e articolata strategia posta in essere da tutti i principali armatori privati campani – sottolinea la nota – per ripartirsi costi e ricavi secondo quote storiche predefinite e non in base all’attività effettivamente svolta”.
Gli armatori, che gestiscono anche i collegamenti con i maggiori centri della costa come Amalfi, Sorrento, Positano, Castellammare e Torre Annunziata, nonché da Napoli con le Isole Eolie e da alcuni porti laziali con le Isole Pontine, secondo l’Antitrust avevano anche adottato “un regolamento per il biglietto unico che dovrebbe permettere all’utente di imbarcarsi senza oneri anche sul mezzo di un altro vettore, ma che in realtà non ne rende possibile l’utilizzo”.
Le società coinvolte si erano già impegnate a porre fine al cartello sui biglietti, come previsto da una delibera del 2009, ma grazie a numerose segnalazioni dei consumatori e alla collaborazione della Guardia di Finanza (Gruppo Antitrust – Nucleo speciale Tutela Mercati), l’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato ha accertato che gli armatori continuavano a coordinarsi tra loro attraverso le società Gescab, SMLG e CLMP. Per la prima volta l’Antitrust ha quindi deciso di riaprire d’ufficio un’istruttoria già chiusa, multando anche questi organismi, oltre all’associazione di categoria Acap (Associazione cabotaggio armatori partenopei).