I punti salienti: sarà reato andare a combattere all'estero in organizzazioni terroristiche, alla Procura nazionale antimafia verrà affidato il coordinamento delle attività di anti-terrorismo, possibilità per gli 007 di deporre nei processi mantenendo l'anonimato, oscuramento dei siti che inneggiano alla jihad. Ok al Decreto Missioni: 135 milioni per contrastare lo Stato Islamico in Iraq
“Nuove regole molto dure e serie di contrasto al terrorismo internazionale di matrice religiosa”. Così il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha presentato, al termine del Consiglio dei ministri insieme al ministro della Difesa Roberta Pinotti e al titolare della Giustizia Andrea Orlando, il decreto anti-terrorismo messo a punto dal governo. I punti salienti: diventa reato andare a combattere all’estero in organizzazioni terroristiche, alla Procura nazionale antimafia sarà affidato anche il coordinamento delle attività di anti-terrorismo, possibilità per gli 007 di deporre nei processi mantenendo l’anonimato, oscuramento dei siti che inneggiano alla jihad.
Il decreto antiterrorismo approvato dal Cdm prevede “la reclusione da 3 a 6 anni per chi si arruola in organizzazioni terroristiche – ha spiegato in conferenza stampa Alfano – la reclusione da 3 a 6 anni per chi supporta i foreign fighter, la reclusione da 5 a 10 anni per i cosiddetti ‘lupi solitari‘ che si autoaddestrano all’uso di armi ed esplosivi. Con un aggravante di pena per chi lo fa via web“. Con il decreto “abbiamo affermato il principio che si può seguire nei confronti dei sospettati di terrorismo lo stesso sistema di regole che si usano per i sospettati per mafia – ha spiegato ancora Alfano – sono stati inoltre rafforzati i poteri di espulsione dei prefetti nei confronti di stranieri” sospetti e quelli per il “ritiro del passaporto e di documenti validi per espatrio”. E, a proposito di internet, il decreto prevede anche una stretta sulla Rete: sarà stilata una black list dei siti che inneggiano al terrorismo e le autorità avranno il potere di oscuramento dei siti.
Novità anche per gli uomini dei servizi segreti: nel dl antiterrorismo “abbiamo previsto norme che riguardano la possibilità per il personale dei servizi di poter deporre nei processi mantenendo segreta la reale identità personale – ha proseguito il titolare del Viminale – sarà loro consentito, con autorizzazione dell’autorità giudiziaria, di effettuare fino a gennaio 2016 colloqui con soggetti detenuti o internati”.
Novità riguardano poi l’organizzazione del lavoro delle forze dell’ordine: “L’Italia non aveva una struttura di coordinamento centrale” per quanto riguarda l’attività antiterrorismo, ha detto il ministro Andrea Orlando – “e lo avrà con un riferimento nella Procura nazionale antimafia. Non abbiamo creato una nuova entità, ci sarà una procura antimafia nazionale e antiterrorismo“.
Il Consiglio dei ministri ha dato anche il via libera al Decreto Missioni: “Nel decreto c’è la proroga delle missioni – ha spiegato il ministro Pinotti – ma ce n’è una importante contro l’Isis, in Iraq. Abbiamo deciso di impegnarci con 280 addestratori e 80 consiglieri militari e amministratori. Siamo poi presenti con mezzi aerei e in tutto sono più di 500 le presenze, tra forze terrestri e forze dell’Aeronautica”. “È autorizzata – si legge nel testo del dl – a decorrere dal 1° gennaio 2015 e fino al 30 settembre 2015, la spesa di 132.782.371″ milioni di euro “per la partecipazione di personale militare alle attività della coalizione internazionale di contrasto alla minaccia” dello Stato islamico (comunemente chiamato anche Isis, Isil o Daesh). “È inoltre autorizzata l’ulteriore spesa di 2.219.355” milioni di euro “per il personale militare che ha partecipato alle medesime attività nel periodo dal 1° novembre 2014 al 31 dicembre 2014”.