Il comune di Amatrice contro il giudice di MasterChef, "la tradizione vuole solo guanciale, pecorino, vino bianco, pomodoro San Marzano, pepe e peperoncino"
“Se vuoi fare il figo usa lo scalogno”, ma questa volta Carlo Cracco ha usato l’aglio e Amatrice si è scatenata. Sabato sera lo chef è stato invitato a “C’è posta per te”, il programma di Maria De Filippi su Canale 5. In questa occasione il giudice di Masterchef ha sostenuto che “il suo segreto per una buona amatriciana è uno spicchio d’aglio in camicia”.
Dopo tale dichiarazione, il comune in provincia di Rieti ha scritto su Facebook di essere rimasto “sconcertato” e ha ricordato gli ingredienti della ricetta tradizionale, ossia “guanciale, pecorino, vino bianco, pomodoro San Marzano, pepe e peperoncino”. Il post dell’amministrazione del paese specifica inoltre che la ricetta dell’amatriciana vanta il marchio “de.co”, come riconoscimento dell’autenticità del piatto tipico regionale.
Dopo la polemica dei siciliani contro la vincitrice di MasterChef 2 riguardo alla caponata siciliana con il dado Star, ora i laziali si lamentano della poca precisione dello chef due volte stellato e lo invitano ad Amatrice ad assaggiare la loro ricetta della tradizione. Si legge infatti su Facebook che probabilmente quello di Cracco è stato solo “un lapsus, vista la sua storia professionale e la sua capacità di stare al gioco, pubblicizzando una nota marca di patatine”. Con questa ultima frecciatina (un po’ fuori luogo), si capisce bene come gli italiani non sembrino disposti a transigere sui piatti tipici della propria regione. Talvolta però nelle polemiche sul web si rischia di alzare troppo i toni, perché pur sempre di cucina si parla e il bello dell’arte culinaria è proprio il poter giocare con gli ingredienti.
In tutta questa bagarre, però, Carlo Cracco non se l’è presa. “Non era assolutamente mia intenzione snaturare un piatto della tradizione – spiega a FQ Magazine, in occasione della sua presenza a Identità Golose 2015- mi dispiace molto per chi si è sentito offeso”. E continua, con la solita ironia che lo contraddistingue: “Sabato sera ho inserito tra gli ingredienti dell’amatriciana l’aglio in camicia perché in quel momento me la sarei cucinata così”.
Libero arbitrio in cucina e spazio alle idee non fanno mai male in una società dove la figura dello chef è cambiata radicalmente, anzi, come spiega Carlo Cracco “è stata totalmente stravolta”.
Cosa deve quindi fare il cuoco per riuscire a bilanciare eccessiva notorietà e credibilità in cucina? “Deve riuscire a mantenere bene l’obiettivo- continua ancora il giudice di MasterChef – Non bisogna solo essere bravi, ma essere un esempio, costruire qualcosa di più, migliorare il settore della ristorazione ed Expo potrebbe essere la giusta occasione”. Un lavoro condiviso degli chef, che da maggio, per sei mesi, si dovranno dare da fare per comunicare l’importanza del cibo e del nutrimento: “Perché dobbiamo lavorare tutti assieme – prosegue – la forza sta nei numeri, più siamo meglio è. Solo così si può convincere la gente. Non deve essere solo la mia o la tua idea, dev’essere un’idea condivisa”.
Amatriciana con o senza aglio in camicia.