Lui, il mancato inquilino dell’Eliseo ed ex numero del Fmi, nega tutto. Anche di sapere che le donne con cui passava le notti fossero prostitute. Dominique Strauss-Kahn è a processo per sfruttamento aggravato della prostituzione in Francia, ma alla corte ha dichiarato di non aver “commesso crimini né delitti”. In una lettera letta al tribunale di Lille dove è in corso il processo per le presunte orge all’Hotel Carlton di Lille DKS sostiene che non c’è stata nessuna attività sessuale “sfrenata” e si difende dicendo che “non sapeva” che le donne con cui partecipava ai festini hard fossero prostitute: “Erano solo quattro incontri all’anno durante tre anni”.
Ma il racconto dell’imputato stride con le dichiarazioni delle testimoni. “Piangevo e dicevo che mi faceva male ma ero consenziente, avevo bisogno di quei soldi” racconta una delle prostitute. “Era un rapporto animale, contro natura. Non avevo l’abitudine di quelle pratiche”.
Il principale elemento a carico dell’ex ministro delle Finanze francese è rappresentato proprio dalle testimonianze delle donne che hanno partecipato ai festini, le quali sostengono che Strauss-Kahn sapesse che avrebbero ricevuto denaro per la loro presenza e che non poteva non saperlo, tenendo conto delle attività a cui il gruppo si dava, definite come particolarmente estreme. Secondo France Info, una delle donne, di nome Mounie, ha raccontato ai giudici uno dei suoi incontri con Strauss-Kahn in un albergo a Parigi e della “brutalità” della loro relazione, definita comunque consensuale.
Per l’economista 65enne, i pubblici ministeri hanno notevolmente esagerato circa la frequenza delle sue “serate libertine” e ha negato di essere l’”organizzatore” dei festini. Per la pubblica accusa DSK ha invece giocato un ruolo fondamentale nel programmare le orge ed era il “re della festa“.
Intanto questa mattina tre attiviste del gruppo femminista Femen hanno manifestatodavanti al tribunale di Lille. Le tre donne, a seno nudo e con slogan scritti sul torso, hanno tentato di gettarsi sull’auto in cui viaggiava Strauss-Kahn, al grido di ‘protettori clienti dichiarati colpevoli’. I poliziotti di guardia al tribunale, inizialmente presi alla sprovvista, le hanno bloccate, ma solo dopo che una era già riuscita a salire sul cofano della macchina.