Mentre le diplomazie internazionali lavorano in vista del vertice in programma mercoledì a Minsk tra Ucraina, Russia, Germania e Francia, nell’est dell’Ucraina la guerra non si ferma. Razzi Tornado hanno colpito il quartier generale delle forze armate ucraine e una zona residenziale nella cittadina di Kramatorsk, città a circa 50 chilometri dalle linee del fronte da dove l’esercito di Kiev dirige la sua campagna contro i separatisti filorussi. A dare la notizia è stato il presidente ucraino Petro Poroshenko, che ha addebitato la responsabilità dell’attacco ai ribelli, che respingono le accuse.
Il bilancio diramato dall’amministrazione regionale, controllata da governo, è di 15 morti e almeno 58 feriti: 16 civili e 10 militari. Un fotografo dell’agenzia Reuters ha visto il corpo di una donna dopo l’attacco, che ha colpito una zona residenziale composta da palazzi a più piani. Un bambino che era con la donna è rimasto ferito, ha aggiunto il testimone.
In mattinata il Consiglio di sicurezza ucraino aveva annunciato che la Guardia nazionale ucraina ha lanciato un’offensiva militare a est di Mariupol, importante centro portuale sul Mar Nero controllato dalle forze governative. Per coordinare l’operazione è arrivato sul posto lo stesso segretario del Consiglio di sicurezza Oleksandr Turcinov. Stamattina volontari pro-Kiev del battaglione Azov (il cui simbolo ricorda il dente di lupo nazista) hanno annunciato di aver preso quattro villaggi nei pressi della città.
Mosca, intanto, continua sulla sua strada: secondo l’agenzia Interfax, circa 2.000 soldati russi hanno iniziato delle esercitazioni militari nel sud-ovest della Russia. Inoltre, più di 600 militari russi della Flotta del Mar Nero – riferisce Ria Novosti – hanno cominciato delle esercitazioni nella penisola di Crimea che Mosca ha strappato all’Ucraina nel marzo dell’anno scorso.