“Il Pd si è schierato per difendere una società privata, quella della famiglia Renzi, piuttosto che difendere il denaro pubblico”. Così Giovanni Donzelli, capogruppo FdI nel Consiglio regionale della Toscana, commenta il respingimento della risoluzione che avrebbe impegnato il Consiglio “ad attivarsi direttamente in ogni sede per il recupero di eventuali somme irregolarmente riscosse”. La questione riguarda la “Chil” – azienda di famiglia del premier Matteo Renzi – che attualmente ha cambiato nome. Al centro della polemica alcune irregolarità che avrebbero riguardato un finanziamento di circa 400 mila euro, ottenuto grazie alla finanziaria regionale “Fidi Toscana“. Irregolarità confermate dall’assessore regionale alle Attività produttive, Gianfranco Simoncini (Pd), durante la seduta del 14 gennaio: “Fidi avrebbe dovuto essere informata della cessione del ramo di azienda. Tali informazioni non sono state comunicate”. Oggi però, l’assessore non appoggia la risoluzione presentata da FdI, e dichiara: “Informo che sarà fatta lettera formale perché Fidi Toscana compia le verifiche”. Donzelli aggiunge: “La Regione deve verificare che anche Fidi abbia agito correttamente. Ho il timore che Fidi, per tutelare se stessa, debba dire che è tutto regolare”. “Dovrò ricorrere alla Corte dei conti” conclude il consigliere di Max Brod