L’Ischia annuncia di voler denunciare Claudio Lotito. L’Aversa Normanna presenta un esposto alla Procura federale contro Mario Macalli e Carlo Tavecchio. E i maligni vociferano di allenatori mandati a spianare la strada per recuperare voti in assemblea, che a dicembre non aveva approvato il bilancio. La prossima si terrà lunedì 16 e se venisse confermato il blocco di società contrarie alla linea del presidente, per Macalli arriverebbe una seconda, pesante bocciatura. Per questo la battaglia della Lega Pro si sta trasformando in una guerra senza esclusione di colpi tra chi appoggia il presidente e le società che lo contestano, guidate dal duo Ghirelli-Gravina. Di certo ci sono due faldoni spediti dall’Aversa al procuratore federale Palazzi e al procuratore generale del Coni Cataldi, oltre alle dichiarazioni di Pino Iodice, direttore generale dell’Ischia. E in entrambi i casi le accuse sono gravi e dettagliate.
Il presidente della società campana Giovanni Spezzaferri, come riportato da La Gazzetta dello Sport, nell’esposto parla di una “palese situazione di illegalità e macroscopica violazione dei principi elementari di democrazia, che può continuare a perpetrarsi in quanto il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, perfettamente a conoscenza di quanto accade, nonostante il ruolo che gli spetterebbe di garante della legalità anche nella vita delle leghe, omette di adottare le dovute iniziative. L’auspicio è che le procure interessate intervengano al più presto”. Alla base ci sarebbe la “violazione dei principi di lealtà, probità e sportività secondo i canoni della correttezza”.
Tavecchio si è difeso ai microfoni di Radio Sportiva: “Abbiamo ricevuto tecnicamente le istanze dalle persone che hanno chiesto le assemblee e il bilancio. La procura federale ha in atto un’istruttoria e io non posso prendere provvedimenti fino a che non ci siano dati certi e reali da tutte e le due parti”. Il quadro nel quale si inserisce la denuncia è la guerra che si combatte da settembre nella terza lega calcistica tra il presidente Macalli e l’ex direttore generale (licenziato) Francesco Ghirelli, che a ilfattoquotidiano.it aveva parlato di “sovvertimento della democrazia”. Parole a cui Macalli, ‘sfiduciato’ di fatto con la mancata approvazione del bilancio, aveva replicato con fermezza: “Sono altri che agiscono contro le regole”.
E sempre all’interno di questa lotta intestina va ascritta la denuncia del dg dell’Ischia Pino Iodice che lunedì ha reso noto d’essere stato contattato da Lotito, vicino a Macalli e grande elettore di Tavecchio, per il quale il cambio di rotta della Lega Pro potrebbe comportare ripercussioni in seno alla Figc. Lo scopo della telefonata, secondo Iodice, era un invito “a firmare un documento di sostegno a Macalli e al mio rifiuto, mi ha detto chiaramente che non mi farà arrivare i contributi relativi al settore giovanile (sbloccati mercoledì pomeriggio, nda). È una minaccia gravissima e so che non sono stato l’unico a riceverla. Ha pure aggiunto che l’assemblea che chiediamo da giorni sarà convocata solo quando lo dice lui. È inaudito, sto preparando un dossier per il procuratore federale”. Accuse pesanti che Lotito ha rispedito al mittente annunciando denunce alla giustizia sportiva e in sede ordinaria. Ma che il presidente della Lazio, nonché numero uno della Salernitana (Lega Pro) e consigliere federale, sia quanto meno molto attivo ‘politicamente’ per serrare le fila di chi appoggia Macalli non è un mistero.
Ne ha parlato anche il consigliere Figc Gabriele Gravina, vicepresidente della Lega Pro e numero uno dei dissidenti con Ghirelli, attraverso una lettera rivolta a Macalli: “Caro Presidente dimostra a noi e all’opinione pubblica che non subisci le influenze, i condizionamenti e le indicazioni all’inerzia da parte di qualche dirigente federale che, con i piedi anche nella Lega Pro, si sta spendendo in lungo e in largo anticipando perverse strategie per conquistare un consenso irrimediabilmente compromesso”. E tra le ‘perverse strategie’ di Lotito, a cui Gravina allude, rientrerebbe secondo i maligni anche il via libera al passaggio di Alberto Bollini sulla panchina del Lecce. Tecnico stimato nell’ambiente degli under, Bollini ha allenato fino a due settimane fa le giovanili della Lazio. Sembrava in procinto di finire alla Salernitana, altra società lotitiana, ma sarebbe poi stato dirottato alla guida dei salentini. I giallorossi sono nello stesso girone dei campani e ne condividono l’obiettivo stagionale, il salto in Serie B. In estate furono tra i pochi club di Lega Pro a non votare per Tavecchio alla presidenza della Figc. Chissà cosa faranno ora con il suo fedelissimo Macalli.