Il testo passa alla Camera per l'approvazione finale. Il sottosegretario Ferri: "Equilibrio tra libertà di pensiero e attività di ricerca". La senatrice a vita: "Quelle tesi sono ignobili, ma una legge così li fa diventare martiri: facciamoli parlare e li sbugiarderemo"
Il Senato ha approvato il disegno di legge contro il negazionismo: il testo passerà ora all’esame della Camera per l’approvazione finale. I sì sono stati 234, 8 gli astenuti e 3 i no. “Il testo è stato migliorato in commissione – ha spiegato il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri – e si è raggiunto un equilibrio tra libertà di manifestazione del pensiero, attività scientifica di ricerca e storica e la giusta punizione per chi pone in essere reati gravi”. Il sottosegretario ha inoltre affermato che il provvedimento allinei “la legislazione italiana a quella di molti altri Paesi europei” e che il testo si pone “non come limitazione alla libertà di pensiero ma come contrasto a quelli che sono dei non pensieri funzionali solo a divulgazione di violenza”.
Non la pensa così la senatrice a vita e scienziata Elena Cattaneo che si è astenuta: “Vedo i negazionisti come i ciarlatani della storia mettono in campo comportamenti scorretti” ha detto in Aula a Palazzo Madama spiegando perché secondo lei “vietare il negazionismo per legge sia sbagliato”. Secondo la senatrice è sbagliato per una questione di principio, perché “non è ammissibile – ha spiegato – imporre limiti alla ricerca e allo studio di una teoria. Trovo ignobili le tesi dei negazionisti ma non credo che minino una disciplina nessuno storico prende sul serio queste teorie”. Spetta alla comunità scientifica, aggiunge, difendere queste posizione. Il secondo motivo del no è “una questione di opportunità”. I negazionisti – spiega la ricercatrice – speculano “sulla pelle e sul dolore degli altri”, ma “nei paesi che hanno adottato leggi contro negazionismo i media sono diventati cassa di risonanza per queste teorie”. “Non gli diamo il ruolo di martire incompreso – conclude – facciamoli parlare e li sbugiarderemo punto dopo punto”.
Soddisfatto il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici: “E’ un grande giorno per la nostra democrazia e per la lotta del nostro Paese contro l’antisemitismo”. “E’ un atto che ci commuove”, ha aggiunto. “Non è un grande giorno solo per gli ebrei e i sopravvissuti, ma per tutti gli italiani – conclude – Oggi la nostra riconoscenza va a chi si è battuto per questa legge”.