Fermi tutti. Sospendete il Festival di Sanremo. Dite a Carlo Conti che la musica italiana oggi ha qualcosa di più importante da celebrare. Sì, perché oggi è uscito il video della canzone cantata dall’argentina María Belén Rodríguez Cozzani, con il nome d’arte di Maria Belén. Non è omonimia, trattasi proprio di Belen Rodriguez, che proprio nella settimana del Festival lancia il brano “Amarti è folle”, colonna sonora del suo ultimo film Non c’è due senza te, dove recita accanto a Fabio Troiano e Dino Abbrescia.
L’avevamo già sentita cantare in televisione, Nostra Signora della Farfallina, e la voce non è niente male (anche se un po’ scolasticamente banalotta). Ma addirittura il grande salto nel mondo della discografia, unico settore in cui la bella Belen non aveva imperversato negli ultimi anni, non ce lo aspettavamo proprio. Il pezzo ammicca blandamente a sonorità latine, con vaghe citazioni musicali di Love is a losing game di Amy Winehouse (chiediamo scusa per il paragone sin troppo ardito), ma neppure la voce suadente da hotline di Belen può salvare un testo che ha qualcosa di inconsapevolmente comico. “Amarti è folle, amare no. Volerti è folle, volere no. Seguirti è folle, seguire no. Io ti volevo, volevo te. Io ti credevo, credevo in te”. Roba da vincere Targa Tenco e Premio Mia Martini in un colpo solo.
Azzardiamo un pronostico: la carriera canora di Maria Belen (da spiegare anche questa schizofrenica scelta di fare la cantante con un nome e l’attrice e la showgirl con un altro) durerà assai poco. Ma alla più amata e odiata dagli italiani in fondo si può anche perdonare qualcosa, ogni tanto. Anche perché è incontrovertibilmente bella, è spigliata, in tv ha fatto sempre la sua figura. Peccato questa bulimia che le fa credere di poter fare qualunque cosa.