“Compravendita dei senatori? E’ la peggiore vicenda di malcostume politico della storia dell’Italia repubblicana e io me ne sono fatto portatore“. Sono le parole di Sergio De Gregorio, l’ex senatore reo confesso, che l’11 febbraio ha deposto al Tribunale di Napoli nel processo che vede imputati Silvio Berlusconi e Valter Lavitola, accusati di averlo pagato milioni per passare dal centrosinistra al centrodestra. L’ex parlamentare, eletto con Idv e poi passato al Pdl, nella sua lunghissima deposizione ha ricostruito tutti i passaggi di quella che lui stesso ha definito la ‘compravendita dei senatori’. “Ho pattuito con Berlusconi” – afferma – “di passare allo schieramento di centrodestra in cambio di 3 milioni di euro di cui uno corrisposto sotto forma di finanziamento al ‘Movimento Italiani nel mondo’ e il resto in contanti, somme consegnatemi in varie rate da Lavitola, che mi disse che la ‘provvista’ avveniva attraverso conti esteri”. E spiega: “I soldi me li ha dati sempre Lavitola personalmente, impacchettati dentro una cartellina e avvolti da pagine di giornali. Mi faceva una telefonata. Andavo io alla sede dell’Avanti oppure veniva lui nei pressi di Palazzo Madama e mi consegnava i soldi”. De Gregorio rivela: “Se c’era un ritardo inspiegabile nei pagamenti, per i quali io pressavo, non mi presentavo in Aula, il che scatenava il panico tra i senatori di Fi. A quel punto, Lavitola si precipitava per darmi i soldi”. L’ex senatore ha ricordato che il primo contatto con Berlusconi avvenne agli inizi del 2007, in una clinica dove De Gregorio era ricoverato per una colica: “Il Cavaliere venne a trovarmi, era convinto che il governo Prodi sarebbe andato a casa. Io dissi che sarei andato in Aula anche in barella” di Gianfo Franchi
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