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Pil, nel 2014 cala per il terzo anno consecutivo. Ma si arresta la recessione

Il -0,4% calcolato dall'istituto nazionale di statistica in base alle prime stime sulla media dei trimestri segue il crollo del 2,3% del 2012 e il -1,9% del 2013. Il debito pubblico a fine anno era a quota 2.134,9 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 2.068,7 miliardi di fine 2013 ma in calo di 25,1 miliardi su novembre
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Nel 2014 il prodotto interno lordo italiano, che non aumenta dal secondo trimestre 2011, è calato ancora. Ma la recessione ormai si è fermata: stando ai dati Istat, la variazione nulla dell’ultima parte del 2014 segna un arresto della caduta registrata nei due trimestri precedenti. Il -0,4% calcolato dall’istituto nazionale di statistica in base alle prime stime segue il crollo del 2,3% del 2012 e il -1,9% del 2013. Il dato è un po’ peggiore rispetto alle ultime stime del governo per l’anno scorso, che indicavano un calo del prodotto interno lordo 0,3%. Nel frattempo da Bankitalia arrivano notizie parzialmente positive per quanto riguarda il debito pubblico: al 31 dicembre 2014 era pari a 2.134,9 miliardi di euro, in netta crescita rispetto ai 2.068,7 miliardi di fine 2013 ma in calo di 25,1 miliardi su novembre, quando era salito a quota 2.160 miliardi.

Eurozona sulla via della ripresa. Ma la Grecia rallenta – Secondo le stime di Eurostat, il Pil dell’eurozona è cresciuto dello 0,3% nel quarto trimestre del 2014, in miglioramento rispetto ai tre mesi precedenti quando l’aumento era stato di appena lo 0,2%. Su base annua il Pil dell’area dell’euro mostra un incremento dello 0,9%, in lieve accelerazione a fronte del +0,8% registrato nel terzo trimestre. Nell’Ue a 28 Paesi, sempre nell’ultimo quarto dell’anno, il Pil è aumentato dello 0,4% su base trimestrale e dell’1,3% su anno. Per quanto invece riguarda la Grecia, il pil torna nel quarto trimestre del 2014 torna in negativo. La contrazione, riferita da Eurostat, e dello 0,2% a fronte del +0,7% registrato nel terzo trimestre. Su base annua il Pil ellenico mostra invece una crescita dell’1,7%, in lieve accelerazione rispetto al +1,6% mostrato in luglio-settembre.

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