Sono le sei del mattino di mercoledì 11 febbraio, gli uomini della Questura di Napoli irrompono nell’ex scuola media Belvedere e sgomberano 35 occupanti, in tutto nove famiglie, tra cui cinque minori e sette extracomunitari. Sembra una scena già vista, a Napoli e nelle altre città italiane: da una parte i comitati, dall’altra le forze dell’ordine. Rabbia, tensione e insulti. La novità è che lo stabile sgomberato è di proprietà dell’Ordine delle suore del Buon Pastore frutto di una donazione vincolata a uso sociale. “A me dispiace, ma io non mi metto in mezzo. Roma sa già quello che deve fare”, dice una suora che continua: “Se vogliono, queste famiglie si rivolgano ad un altro ordine religioso”. Intanto l’edificio potrebbe anche essere venduto e a niente sono servite le mediazioni della curia partenopea e di Don Tonino Palmese. “Ci troviamo di fronte ad un paradosso – dice il sacerdote – a me il fatto non piace, ma forse non mi piacerebbe neppure che qualcuno venisse a occuparmi la casa”. Intanto le 35 persone sono state trasferite, grazie all’intervento dell’amministrazione partenopea, in un albergo ad Agnano di Veronica Bencivenga e Fabio Capasso
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