Inaugurata nel 1961, ora la casa della pallacanestro milanese riapre i battenti, ma solo quelli del cantiere. Perché dopo la demolizione cominciata nel 2012, il progetto non è mai stato completato. Ritardi su ritardi, con il termine dei lavori e le scadenze che slittavano di anno in anno. Dapprima i cittadini contrari alla realizzazione della struttura, considerata una scelta azzardata per l’impatto ambientale e troppo imponente per il quartiere. Poi il cambio di poltrona a Palazzo Marino con Letizia Moratti che lascia il posto a Giuliano Pisapia e alla sua giunta. A seguire intoppi burocratici, il ritrovamento di tracce di amianto rinvenute nel sottosuolo e la cessione del ramo di azienda dalla ditta che si aggiudicava l’appalto, a causa di problemi economici, con la conseguente sospensione degli interventi e i tempi ulteriormente dilatati.
Un continuo stop and go che ha costretto prima il basket, poi la pallavolo, a spostarsi nei più capienti palazzetti della città e della Brianza, con il Forum di Assago a ospitare l’EA7 a partire dalla stagione 2010-2011(la società già in passato aveva usufruito della struttura) che, in caso di indisponibilità dell’impianto, si sposta al PalaDesio della cittadina brianzola, diventato dal 2014 anche casa della Power Volley Revivre, con una capacità di 6.700 posti.
“Usciamo da una situazione delicata che si era creata non per nostra responsabilità – afferma l’assessora allo Sport Chiara Bisconti – e sono fiduciosa che a questo punto tutto possa procedere per il meglio, per arrivare così al completamento di quest’opera che tutti da troppo tempo aspettiamo. Il percorso degli ultimi mesi è stato tortuoso e non per colpa dell’Amministrazione ma per difficoltà avute dall’impresa. Ora ci viene assicurato il pieno rispetto del cronoprogramma. Questo vuol dire finire i lavori per l’autunno di quest’anno. Verificheremo costantemente l’avanzamento del cantiere e ci auguriamo che le sorprese siano finite. Il nuovo Palalido è un impianto fondamentale per lo sport cittadino e non solo, abbiamo avuto il coraggio di ridare ossigeno a un progetto troppe volte solamente annunciato e credo che ora si possa essere ottimisti per vederlo finalmente riaprire” conclude Bisconti.
Per adesso dove prima sorgeva uno dei luoghi storici dello sport di Milano ci sono ancora solo ruspe. E l’Expo questa volta non c’entra.