Per far nascere l'organismo esiste una maggioranza trasversale. Ma al suo interno una componente maggioritaria (Pd, Fi, Ncd) sostiene limiti di tempo (2 anni) e di soldi (60mila euro). Il senatore democratico Filippi: "Ma faremo accertamenti anche sui tempi di sopravvivenza a bordo del traghetto". Ok finale in Aula forse proprio il 10 aprile, giorno del 24esimo dalla tragedia di Livorno
Una commissione d’inchiesta, sì, ma con un limite di due anni di tempo per le indagini e un tetto al budget di 60mila euro. Sulla tragedia del Moby Prince il Parlamento va meno spedito di quanto sembrasse: la costituzione della commissione gode di un sostegno trasversale, ma al suo interno per la prima volta si è composta una componente maggioritaria nuova (Pd, Ncd e Forza Italia) che intende mettere paletti rigidi a tempo di lavoro e disponibilità economiche della commissione. A poco sono valsi dunque gli appelli dei familiari delle 140 vittime della sciagura di Livorno, avvenuta il 10 aprile del 1991, quando il traghetto Moby Prince entrò in rotta di collisione con la petroliera Agip Abruzzo. I parenti dei 140 morti avevano chiesto anche di far convergere il percorso istitutivo alla Camera (dove il ddl è a firma dei deputati Sel) in modo da ottenere una commissione bicamerale capace di resistere all’eventuale fine anticipata della legislatura. Al momento l’unica certezza è invece che la commissione d’inchiesta si farà e sarà al Senato, durerà 2 anni e avrà risorse per alcuni accertamenti mirati. Ma una buona notizia c’è: è più esteso il campo d’indagine della commissione che riguarderà anche tempi di sopravvivenza a bordo del Moby e il ruolo del personale dell’Agip.
Intanto il 10 febbraio scorso si è riunito – per 20 minuti – il comitato ristretto incaricato di elaborare una proposta univoca di inchiesta sul Moby Prince delle tre all’attenzione della commissione Lavori pubblici di Palazzo Madama. A quasi 4 mesi dalla definizione di quello che doveva essere – ma non è stato – un percorso di accelerazione, il compito di trovare una sintesi definitiva alle discrepanze tra i tre testi è stato affidato alla segreteria della commissione, la quale dovrà redigere gli articoli della proposta partendo da quella del Pd e recependo “le indicazioni emerse” nell’incontro tra i commissari. La riunione ha comunque palesato alcuni punti fermi: una maggioranza assoluta e trasversale e per la prima volta una componente maggioritaria nuova – democratici e due gruppi finora estranei all’iniziativa: Nuovo Centrodestra e Forza Italia – che sostiene, appunto, limiti di tempo e denaro a disposizione dei commissari.
Il relatore Pd Marco Filippi dichiara a ilfattoquotidiano.it la sua soddisfazione: “Abbiamo allargato il campo d’indagine, includendo rispetto al nostro testo base l’accertamento dei tempi di sopravvivenza delle 140 vittime (escluso dall’ultima inchiesta della magistratura, ndr) e la verifica del ruolo del personale Agip prima e dopo la collisione”. Cosa è rimasto fuori? “Niente, c’è tutto – conclude Filippi – Abbiamo solo chiarito che non vogliamo investire la commissione di incarichi indeterminati sia nel tempo che nelle risorse che nelle possibilità di buon esito”. Sperano quindi i familiari delle vittime sul recepimento integrale delle loro richieste, ribadite in dettaglio a novembre dopo la mediazione costruttiva avviata con i gruppi politici proponenti. Raggiunta sull’argomento la senatrice Sara Paglini (prima firmataria della proposta M5s) commenta così a ilfattoquotidiano.it: “Nella riunione del comitato ristretto ho chiesto di preservare tutto quanto presente nelle tre proposte, riprendendo quanto sostenuto dal presidente Piero Grasso sin dal suo insediamento, ovvero che la politica debba raccogliere il compito di dare risposte sulle stragi irrisolte di questo Paese, tra le quali, nonostante qualcuno lo dimentichi spesso, c’è anche quella del Moby Prince. Vediamo cosa produrrà la segreteria e agiremo di conseguenza”.
Il testo unificato sarà presentato nel corso della seconda, e forse ultima, riunione del comitato ristretto, in programma mercoledì 18 febbraio. Al termine l’elaborato approvato sarà consegnato all’ufficio di presidenza della commissione e ne sarà calendarizzato il dibattito. In quella sede alcuni articoli della proposta potrebbero essere emendati anche se è difficile ipotizzare modifiche dopo la formazione dell’attuale maggioranza politica a sostegno dell’iniziativa. Date alla mano il voto in Aula sull’istituzione della commissione d’inchiesta potrebbe arrivare proprio il 10 aprile 1991, giorno del 24esimo anniversario della strage del Moby Prince. Un segnale incoraggiante della politica sulla presa in carico dei ropri doveri riguardanti la più grande tragedia della marina civile italiana dal Dopoguerra e più grande strage sul lavoro della storia repubblicana.