“Vi er Danskere” ha titolato il quotidiano francese Libération, lo stesso che ha ospitato la redazione di Charlie Hebdo. “Siamo tutti danesi” ha voluto titolare il direttore del sito di Articolo 21 Stefano Corradino invitando siti e blog italiani a fare altrettanto. Un appello che va raccolto perché non si tratta di esprimere una solidarietà doverosa e sentita, ma anche di non abbassare la guardia, di non cedere al rischio della assuefazione e della rassegnazione rabbiosa, quanto impotente.
Gli assassini hanno nel mirino i diritti politici e civili e, tra questi, il diritto alla critica, alla libertà di informazione, alla satira.
Il modo peggiore per reagire sarebbe proprio quello di cadere nella trappola delle leggi speciali, della ‘libertà a responsabilità limitata’, della satira con il freno a mano tirato, della matita con la punta arrotondata…
Sarebbe questo il miglior successo possibile per gli assassini dell’Isis e magari anche per gli integralisti e gli oscurantisti di casa nostra. Di fronte ai loro colpi bisognerà reagire raddoppiando l’impegno per “Illuminare” le oscurità e sottoporre a critica i dogmi di ogni natura e colore.
Per questo se ieri eravamo tutti con Charlie Hebdo, oggi “Vi er Danskere”.