Al via la serie di incontri al Quirinale dopo la burrascosa seduta di giovedì notte alla Camera, culminata con l'abbandono dell'Aula da parte delle opposizioni. Il leader M5s pubblica su Twitter la risposta del capo dello Stato. Capogruppo di Fi a Montecitorio: "Presidente ha auspicato la ripresa del dialogo". Vendola: "A Renzi chiediamo serietà, Parlamento non può essere ridotto a votificio"
“Lieto di riceverla“. Finita l’era di Giorgio Napolitano e i relativi attacchi reciproci con il Movimento 5 Stelle, cambia radicalmente il clima tra i grillini e il Colle. Oggi la conferma. “Mattarella ha risposto alla mia richiesta di incontro. La ringrazio Presidente! Ci vediamo al Quirinale”. Firmato Beppe Grillo. Il leader del M5s ha postato sul suo profilo Twitter la lettera inviatagli dal Capo dello Stato, che ha accettato di incontrarlo come farà con tutti gli altri leader di partito. Un dettaglio non da poco. Nel giorno in cui sono iniziati i colloqui con le forze politiche di minoranza (incontri richiesti venerdì scorso dopo la seduta fiume con rissa di giovedì sul ddl riforme), il capo dello Stato ha risposto all’ex comico genovese per invitarlo al Quirinale, a testimonianza di un’apertura significativa da parte di Mattarella, che nella missiva inviata oggi ha voluto anche ringraziare “vivamente” il fondatore M5s “per le cortesi espressioni di augurio che ha voluto inviarmi in occasione della mia elezione a Presidente della Repubblica. Nella sua lettera – si legge ancora – auspica anche di potermi incontrare al Quirinale e desidero assicurarle che sarò lieto di riceverla prossimamente, in una data che i nostri uffici potranno concordare”.
#Mattarella ha risposto alla mia richiesta di incontro La ringrazio Presidente! Ci vediamo al Quirinale pic.twitter.com/C9co5cPkGL
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 17 Febbraio 2015
I nove auguri di Grillo al settennato di Sergio Mattarella
Grillo, poi, ha pubblicato anche “la lettera di auguri” che ha scritto il 3 febbraio al presidente: nel documento sono contenuti nove auguri-esortazioni per il settennato. In particolare il leader del M5S sollecita il capo dello Stato ad intervenire nel dibattito sulla nuova legge elettorale, in quello sulla Rai e per “ripristinare la centralità del Parlamento“. Quest’ultimo, inoltre, è un tema assai caldo nel momento contingente, specie dopo quanto accaduto la scorsa settimana nell’aula di Montecitorio. Nella fattispecie, Grillo a inizio mese “augurava” anche altro a Mattarella: “Tutelare la Costituzione italiana; non firmare leggi palesemente incostituzionali proposte dal governo; promuovere con i mezzi a sua disposizione leggi per proteggere le fasce più deboli della popolazione alle quali ha voluto dedicare le sue prime parole”. E ancora: “Ribadire la posizione della Corte costituzionale, di cui lei ha fatto parte, sulla illegittimità dell’attuale legge elettorale; combattere, per quanto è nelle sue possibilità, il legame incestuoso che, sempre più, si palesa tra partiti e criminalità organizzata, in particolar modo nelle amministrazioni locali – ha scritto Grillo – ; ripristinare la centralità del Parlamento; esprimere la sua solidarietà in quanto capo dello Stato al pm di Palermo Nino Di Matteo; promuovere un riordino del sistema informativo pubblico per un’informazione che sia indipendente e libera. L’ultimo e nono augurio – ha concluso il leader del M5s – è di essere ricordato alla fine del suo settennato con la stima e l’entusiasmo che hanno accompagnato la sua elezione”. Poi la richiesta di incontro. Che oggi ha avuto risposta positiva. Di cosa si parlerà nel faccia a faccia? E’ lo stesso Grillo a scriverlo nella missiva del 3 febbraio scorso: “Illustrarle di persona la posizione del M5S sui temi più importanti per il Paese, in particolare sull’introduzione del reddito di cittadinanza, e per ascoltare le sue valutazioni in merito”.
Brunetta dopo incontro al Colle: “Mattarella ha auspicato la ripresa del dialogo”
Nel frattempo, come annunciato nei giorni scorsi, da oggi sono iniziati i colloqui con le altre forze politiche, incontri predisposti venerdì mattina dopo la burrascosa conclusione della seduta fiume alla Camera, che ha portato tutte le opposizioni a abbandonare l’aula. Il primo a salire al Colle è stato il capogruppo di Fi alla Camera Renato Brunetta. Nella mezz’ora di colloquio, l’ex ministro e il capo dello Stato hanno parlato per lo più di riforme. “Il presidente Mattarella ha auspicato che il dialogo sulle riforme possa riprendere – ha detto l’ex ministro – Conoscendolo, userà tutti gli strumenti previsti dalla Costituzione per ripristinare un clima di dialogo”. “Le Costituzioni devono unire. Non possono dividere. Forza Italia conferma la coesione nazionale sulla crisi libica. Ma questo deve trovare un clima positivo. Il presidente della Repubblica ha ascoltato ed ha molto apprezzato. Noi auspichiamo che la riforma costituzionale e la legge elettorale trovino un alveo di ampia condivisione. Non si può pensare – ha attaccato il capogruppo azzurro a Montecitorio – di chiedere la coesione nazionale di giorno e procedere a colpi di maggioranza di notte per approvare 40 articoli della Costituzione”. Brunetta, poi, ha attaccato Renzi: “Stia molto attento con le sue sparate tendenti a dividere o a comprare gli avversari. Non ci comprerà nè ci dividerà”.
Vendola: “A Renzi chiediamo serietà, Parlamento non può essere ridotto a votificio”
Subito dopo è stata la volta di Sinistra Ecologia e Libertà. Il tema? Come con Forza Italia, l’esigenza di richiamare governo e maggioranza al rispetto del confronto parlamentare e alla tutela delle posizioni politiche delle minoranze, in particolare su un tema essenziale per la vita delle democrazia come le riforme costituzionali. “Vogliamo serietà da parte del Governo e lo abbiamo detto anche al capo dello Stato, Sergio Mattarella” ha detto Nichi Vendola al termine dell’incontro con il presidente della Repubblica. “Renzi dovrebbe rivolgersi con più rispetto a chi siede in Parlamento – ha aggiunto – anche nei confronti di una piccola forza come Sel che si batte con orgoglio per le proprie idee. Ogni volta che Renzi dice ‘una parte di Sel’ fa inquinamento della dialettica democratica“. Non solo. A sentire il governatore pugliese “non si può governare con i colpi di mano e con accelerazioni che imbavagliano il Parlamento, sottoposto a una permanente forma di umiliazione della funzione legislativa. Il Parlamento rappresenta il popolo e, quindi, non può essere ridotto al rango di un votificio“.