Tempo di travestimenti, dolcetti zuccherati, scherzi, meringhe e nasi di gomma: carnevale è arrivato e a Milano ha un sapore particolare. Sicuramente a causa del classico carnevale ambrosiano, il festeggiamento tipico del capoluogo lombardo, ma anche perché quest’anno la celebrazione si trova temporalmente ad essere l’aperitivo delle celebrazioni di Expo che partiranno a maggio.
Per questo, dal 18 al 21 febbraio, Milano sarà al centro di una serie di iniziative colorate. “Anche quest’anno abbiamo scelto un Carnevale che prendesse forma dalle proposte e dalle idee di associazioni e artisti – spiega Chiara Bisconti, assessore del Comune di Milano al Tempo Libero, Benessere e Qualità della Vita – per la prima volta la sfilata dei carri attraverserà le vie del centro mentre tante piazze si animeranno grazie al Milano Clown Festival. Anche quest’anno apriremo ai bambini Palazzo Marino nella giornata del sabato grasso, con spettacoli e animazioni”.
Per prima cosa il carnevale ambrosiano avrà un’anima sociale, grazie al Milano Clown Festival, ideato e diretto da Maurizio Accattato e promosso da Scuola di Arti Circensi e Teatrali milanesi, che si terrà in concomitanza con la celebrazione meneghina. Mercoledì 18 febbraio si va in scena: infatti, gli artisti del Pic – Pronto Intervento Clown si esibiranno alla Casa della Carità (alle ore 11) e, dopo aver sfilato lungo via Padova, nel pomeriggio all’ospedale Buzzi. In questa edizione il Festival dei Pagliacci festeggia il suo decimo compleanno e anima più di 20 luoghi in tutta la città: il Milano Clown Festival prevede oltre 130 appuntamenti tra spettacoli, eventi speciali, concerti e incontri dedicati ai più piccoli; tutti a ingresso libero. Parteciperanno anche artisti e compagnie provenienti da diverse parti del mondo: dagli Stati Uniti a Israele, dalla Russia alla Francia fino a Polonia, Spagna e Romania. In particolare, sarà ospite per la prima volta a Milano Anver The Eccentric, considerato uno dei più grandi clown al mondo.
Ma perché nella città meneghina il carnevale inizia quando finisce negli altri luoghi del Bel Paese? Secondo la tradizione, il patrono di Milano, in viaggio per un pellegrinaggio, fece ritardo e invitò la cittadinanza ad attendere il suo ritorno per cominciare le celebrazioni della Quaresima. Altri raccontano che andò invece nel modo opposto: il vescovo Ambrogio partì per un pellegrinaggio dicendo che sarebbe stato di ritorno a Milano per il Carnevale, in modo da dare inizio alla Quaresima, ma fu la città a decidere di aspettarlo, prolungando il Carnevale e posticipando l’inizio della Quaresima. Fatto sta che comunque l’aggettivo “meneghino”, che connota la città della Madunina, è collegato a questa festa; deriva infatti dalla maschera tipica carnevalesca di Milano: Meneghino appunto, il cui nome viene da Domenichino, ovvero il servo della domenica che accompagnava i nobili nelle loro passeggiate.
E come ogni festa italiana che si rispetti, anche nel carnevale ambrosiano non possono mancare alcuni dolci tipici. Tra tutti, le “chiacchiere” (definizione di origine lombarda), sicuramente il dolciume più diffuso nello Stivale durante questo periodo: solo che a Milano sono cotte al forno e non fritte come invece in altri luoghi d’Italia. Una specialità molto peculiare sono poi i “farsòe”, ovvero “i tortelli di Carnevale”. Sono in pratica quelli che in altre località sono chiamati i bignè di Sant’Antonio, ovvero le palline fritte, cave all’interno, che possono essere farcite con crema pasticcera, chantilly o al cioccolato. La tradizione riempie questi “tortelli” anche con i cubetti di mela: in questo caso, si chiamano “làciàditt”.