L'approvazione del provvedimento era prevista per martedì sera ma è slittata per l'opposizione dei grillini. Che chiedevano alcune modifiche tra cui la compensazione fino al 2016 delle cartelle esattoriali con i crediti vantati verso la pa
Dopo una giornata di ostruzionismo dei 5 stelle, il governo ha posto la questione di fiducia sul decreto Milleproroghe, nella forma approvata dalle Commissioni. Ad annunciarlo in Aula alla Camera è stato, poco dopo le 19, il ministro per i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi. Si tratta della 33esima volta che l’esecutivo chiede la fiducia su un provvedimento.
Nella serata di ieri i grillini erano riusciti a rimandare l’approvazione del provvedimento e il governo, che ha fretta di far tornare il decreto al Senato (scade il primo marzo) per poi ottenere il via libera finale, aveva iniziato una trattativa. I deputati 5 Stelle chiedevano, in cambio dello stop all’ostruzionismo, che fossero valutate cinque proposte di modifica del testo: “Stop all’accesso ai benefici per i partiti, ripristino dei finanziamenti per la terra dei fuochi, compensazione delle cartelle esattoriali con la pa fino al 2016, ripristino dell’Iva al 10 per cento sul pellet, mantenimento dei tassi sulle trattenute bancarie delle detrazioni per le ristrutturazioni”.
In aula è continuato per tutto il giorno lo scontro con la maggioranza. “Lo strabismo dei 5 Stelle”, ha detto il deputato Pd Matteo Richetti, “è imbarazzante. Prima rivendicano il contenuto del provvedimento intestandosi battaglie portate avanti dalla maggioranza, come quelle sulle partite Iva, e poi impediscono all’aula di lavorare. Facciano pace con loro stessi, i grillini, che conoscono come unica forma di opposizione l’ostruzionismo in aula, sia che si parli di riforme, sia che si parli di decreti del governo”. Polemico anche il sottosegretario all’Economia e leader di Scelta Civica Enrico Zanetti: “L’ostruzionismo che i 5 Stelle stanno facendo in aula per cercare di far decadere il decreto Milleproroghe è sicuramente una legittima pratica parlamentare. Dopodiché i freelance e i giovani professionisti sapranno chi ringraziare se perderanno la proroga del vecchio regime dei minimi al 5% che, con fatica, Scelta Civica ha ottenuto per loro l’altra notte in commissione. Bel modo di fare gli interessi dei cittadini”.