L'agenzia spaziale americana progetta, infatti, di mandare un sottomarino comandato a distanza sul satellite di Saturno per esplorarne gli oceani di metano e altri idrocarburi che bagnano la sua superficie. Il viaggio dovrebbe durare non meno di 90 giorni. Bisognerà, però, attendere ancora una ventina di anni, prima di assistere al possibile sbarco
Un viaggio sottomarino, alla scoperta di un mondo sommerso ancora inesplorato. Come l’avventura del “Nautilus” del capitano Nemo, in “Ventimila leghe sotto i mari”. Stavolta, però, a idearlo non è la fervida immaginazione di Jules Verne, ma gli scienziati della Nasa. L’agenzia spaziale americana progetta, infatti, di mandare un sottomarino comandato a distanza su Titano, uno dei satelliti di Saturno, per esplorarne gli oceani di metano e altri idrocarburi che bagnano la sua superficie.
Questa luna, l’unica del Sistema solare dotata di un’atmosfera propria, con un ciclo del metano che genera piogge di idrocarburi anziché di acqua, incuriosisce e affascina da tempo gli astrobiologi, che la considerano come una Terra allo stato embrionale. Titano rappresenta, infatti, una foto ingiallita del nostro Pianeta, risalente a più di tre miliardi di anni fa, prima che incubasse la vita. Lo scopo della missione, illustrata in occasione di un simposio di planetologia, la 46esima “Lunar and planetary science conference”, con tanto di video caricato su YouTube, è infatti studiare le condizioni che hanno permesso la nascita della vita sulla Terra, uno degli interrogativi ancora senza risposta della scienza moderna. “Le misure dei composti organici presenti nei mari di Titano – scrivono gli scienziati della Nasa nel progetto, ancora in fase preliminare – potrebbero fornire preziose tracce dell’evoluzione prebiotica della chimica del satellite“.
Il luogo scelto dalla Nasa per l’esplorazione sottomarina è il “Kraken Mare“, il più esteso mare polare di Titano, con una superficie di circa 400mila chilometri quadrati e una profondità di 160 metri. Non sarà una navigazione semplice, però, a causa delle forti correnti dei mari di Titano. Il sottomarino dovrà, inoltre, risalire in superficie per comunicare con la Terra, e i suoi segnali viaggeranno quasi un’ora e mezza prima di giungere a destinazione. Il viaggio dovrebbe durare non meno di 90 giorni. Bisognerà, però, attendere ancora una ventina di anni, prima di assistere al possibile sbarco sottomarino sulla superficie aliena di Titano.
“A dieci anni dalla missione della sonda europea Huygens, che ci ha inviato immagini accattivanti dell’atmosfera nebbiosa di Titano, è affascinante – sottolineano gli esperti della Nasa – discutere di tornare in quel sorprendente mondo. Sarebbe incredibile se potessimo inviare una missione su Titano, per osservare direttamente ciò che si nasconde in fondo ai suoi mari. Ed esplorare – concludono gli esperti – una regione in cui le molecole della chimica della vita potrebbero essere presenti in abbondanza”.
Il video della Nasa