I volontari della Festa dell’Unità di Reggio Emilia si ribellano. Senza di loro la kermesse non potrebbe neanche esistere, ma – sostengono – il partito li coinvolge poco e li esclude dalle decisioni sul programma e sugli obiettivi economici della Festa, stabilendo tutto fra pochi organizzatori. In più – fanno presente – è troppo lunga e richiede un impegno troppo gravoso. Il modello Emilia, così, sembra tramontare anche per la storica manifestazione. “Ci vuole uno snellimento della Festa – spiega Dario de Lucia, consigliere comunale a Reggio Emilia e volontario alle feste da quando aveva 8 anni (ora ne ha 26) -. un mese di durata è davvero troppo”.

I volontari di Reggio Emilia, stanchi di avere molti oneri alla Festa ma di poter decidere poco su come si svolge hanno redatto un documento su iniziativa di Francesca Perlini, volontaria di 36 anni, iscritta al circolo Pd 4 che è già stato sottoscritto da tanti volontari (una cinquantina in pochissimo tempo) e inviato con una lettera al segretario provinciale Pd, Andrea Costa, che per ora non ha risposto. Fra i firmatari, di tutta la provincia, anche il consigliere comunale reggiano Lanfranco De Franco e degli assessori.

“Condividiamo la volontà di continuare la festa al Campovolo, nonostante la redditività degli ultimi anni sia stata negativa o pari a zero – spiegano i volontari – perché crediamo che sia un patrimonio da non disperdere, però  – ammoniscono il partito – per farlo chiediamo tre cose: partecipazione, trasparenza e innovazione”. “Trasparenza nella rendicontazione generale della festa e dei compensi di chi ci lavora” e “incontri periodici con fogli alla mano per definire gli obiettivi economici”.

Chiedono poi che chi si occupa della festa se ne occupi tutto l’anno, contribuendo a delinearne il programma e le modalità di svolgimento e che siano persone scelte “con merito, evitando doppi ruoli o impegni momentanei sulla Festa” e che il partito, cosa che ora non avviene, coinvolga i responsabili degli stand “nell’esecutivo della Festa in modo da prendere parte alle decisioni”. Vogliono poi un programma politico-culturale da decidere con grande anticipo, scegliendo un tema conduttore e coinvolgendo anche i volontari nella sua messa a punto. Infine una “revisione della durata della Festa” già dal 2015, per vari motivi: l’eccessivo sforzo richiesto ai volontari, le piccole strutture del commerciale-privato che non riescono a reggere una durata così ampia e la capacità di spesa delle persone che è andata diminuendo. In alternativa – scandiscono – l’esecutivo di FestaReggio dovrebbe “lavorare nel potenziare le feste del territorio e creare con i circoli e chi vuole impegnarsi nuove feste culturali o di quartiere”.

Insomma per i volontari il modello classico della Festa dell’Unità ormai non regge più ed è da rivedere. “L’assemblea dei volontari di FestaReggio – sottolinea Dario De Lucia, viene riunita solo all’inizio della manifestazione e alla fine, invece dovrebbero essere consultati tutto l’anno. La fase della preparazione della Festa deve essere più democratica e partecipata”. De Lucia propone poi di esternalizzare alcuni servizi, ad esempio il montaggio degli stand, e non  solo perché, come è noto, gli iscritti al Pd sono calati e dunque anche i  volontari, ma perché “sono cambiati anche i tempi della politica” e serve  un modello “più smart” di festa, “più a contatto col territorio” e “leggero”, magari affiancato da  “tante feste di quartiere” durante l’anno.

“Vogliamo poter condividere gli obiettivi culturali, politici ed economici della Festa – spiega Francesca Perlini – . Ad esempio gli ospiti invitati ai dibattiti spesso sono invitati perché conosciuti e non c’è un filo conduttore che li lega. In più il programma non può prevedere solo iniziative politiche”. “Mi piacerebbe – si sfoga – che si pensasse in questo senso di più ai volontari che, visto che sono in servizio tutta la sera, non possono vedere nessun dibattito. Sarebbe un segno di rispetto se i politici ospiti, quando finiscono gli eventi, andassero a salutare i volontari e non solo con strette di mano simboliche ma anche facendo due chiacchiere con loro”.

La discussione e la votazione del documento avverrà alla prossima assemblea dei volontari di FestaReggio che è prevista a breve. Era stata calendarizzata a fine genanio, salvo poi essere rinviata. Saranno presenti anche i delegati della segreteria provinciale di Reggio e i membri della direzione della Festa.

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