“Questi capannoni non inquinano, cazzo. Inquinare è una parola brutta. Prima di parlare, vengano a vedere cosa è la logistica. I verdi, gli animalisti e i contestatori così hanno fatto scappare l’industria all’estero“. A dire la sua sul comparto è il Cavaliere del lavoro Silvano Chiapparoli che, col suo migliaio di dipendenti e tre poli produttivi in tutta Italia (dal basso Milanese, al Lodigiano fino alla provincia di Roma), rappresenta una realtà di spessore nell’ambito della logistica. “Questo settore – spiega – è il futuro, perché anche le aziende che hanno delocalizzato si servono poi di noi per distribuire in Italia le loro merci”. Altri detrattori, invece, accusano il settore della logistica di creare poco lavoro. E Chiapparoli è costretto a riconoscere che “non si fanno contratti a tempo indeterminato“. E aggiunge: “Dovrò ridurre ulteriormente la mia forza lavoro inserendo più meccanizzazione in azienda. Che devo fare? Se non mi comporto così le grandi multinazionali mi costringono a chiudere” di Fabio Abati
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