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Gregorio Paltrinieri, il golden boy del nuoto italiano: “Ballando con le stelle? Forse, un giorno…”

Classe 1994, il giovane emiliano si è fatto strada a suon di vittorie: "Essere un personaggio mediatico aiuta ad attirare l’attenzione del pubblico. Quando non si parla solo di calcio, ma si parla anche di altri sport che mediaticamente soffrono un po', credo sia sempre una cosa positiva"

di Domenico Naso

Classe 1994, 191 centimetri di marcantonio, un viso angelico da figlio che tutte le mamme vorrebbero avere, Gregorio Paltrinieri è il golden boy del nuoto italiano. In un panorama dominato dalle gesta, in vasca e fuori, di Federica Pellegrini e Filippo Magnini, Paltrinieri si è fatto largo a suon di vittorie: non aveva nemmeno 18 anni quando, agli Europei di Debrecen del 2012, era riuscito a portare a casa un oro nel 1500 stile libero e un argento negli 800, mentre alle Olimpiadi di Londra si era dovuto accontentare di un onorevole quinto posto nei 1500. Negli ultimi due anni, Greg si è tolto più di qualche soddisfazione: un bronzo ai Mondiali di Barcellona 2013, due ori agli Europei di Berlino 2014 (con record continentale nei 1500) e un oro ai Mondiali in vasca corta di Doha. E ora, mentre i giochi di Rio non sono più così lontani, il ventenne emiliano di Carpi è di diritto la punta di diamante dell’Italia del nuoto.

A 20 anni hai già vinto quasi tutto quello che c’era da vincere: campionati europei in vasca lunga e vasca corta, Mondiali in vasca corta, un bronzo ai Mondiali in vasca lunga. Ma il meglio deve ancora venire: a luglio tocca ai Mondiali di Kazan, in Russia, e le Olimpiadi di Rio de Janeiro sono dietro l’angolo: cosa dobbiamo aspettarci da questi due appuntamenti fondamentali?
Se riesco a stare bene come adesso, e a nuotare come ho fatto ultimamente, sarò sicuramente pronto a dare battaglia fino in fondo per le prime posizioni. Se poi riuscirò a realizzare i miei sogni si vedrà, ma le sensazioni in questo momento sono molto positive.

Voi nuotatori continuate a vincere in giro per il mondo, ma la distanza dal calcio in termini di popolarità è ancora abissale. Ti riconoscono per strada?
Negli ultimi tempi devo dire che la cosa sta aumentando, soprattutto nelle zone vicino casa ma non solo. Qualche volta mi riconoscono e comunque sono sempre tutti molto carini e gentili con me.

Ma tu come ti spieghi il fatto che il calcio italiano, sempre più in crisi e con la Nazionale che colleziona una delusione dietro l’altra, continua a essere lo sport preferito dagli italiani? Eppure i cosiddetti sport “minori” (nuoto, scherma) trionfano dappertutto. Cosa dovete fare per attirare l’attenzione del pubblico?
Bella domanda, credo che non sia una cosa derivante dai risultati sportivi perché l’Italia è ai vertici in tantissimi sport ormai da moltissimi anni. Il problema è che questi cosiddetti sport “minori” soffrono di un problema di visibilità che ne limita la messa in onda da parte delle tv solo ai grandi eventi. Sta ai vari dirigenti federali capire come sfruttare al massimo i nuovi mezzi di comunicazione, come internet ad esempio, per rendere accessibili questi sport a più appassionati possibili.

Il nuoto è sempre stato particolarmente colpito dal doping. L’ultimo caso in ordine di tempo è quello del fuoriclasse cinese Sun Yang. Davvero ci sono atleti che farebbero di tutto pur di vincere? Quanto è diffuso il fenomeno nel tuo ambiente?
Devo dire che, ahimè, è un fenomeno abbastanza diffuso, anche se spesso la cosa passa inosservata perché si verifica con nuotatori meno noti. Credo che la fame di successo e popolarità può portarti a sbagliare ma ciò non giustifica il rischio che una persona corre assumendo sostanze che sono veramente pericolose per il corpo. Per me la salute rimane sempre la cosa più importante, non c’è gara o medaglia che tenga. Tutto quello che otterrò dal nuoto voglio che sia il risultato del sudore della mia fronte. Non prenderò mai scorciatoie per raggiungere un traguardo, non fa parte del mio modo di essere.

Che effetto ti farebbe essere sconfitto da un nuotatore dopato?
Ci rimarrei male, non lo nego. Mi è capitato qualcosa di simile a Debrecen nel 2013 e la situazione è stata trattata un po’ in maniera superficiale. Ma ora non ci penso più, visto che agli ultimi mondiali in corta davanti a me non ho visto nessuno. Penso poi che il primo a rimanerci male sapendo di aver rubato una vittoria sia proprio colui che vince con l’inganno. Alla fine uno deve fare i conti con la propria coscienza e a me piace averla pulita.

Ormai anche il nuoto è entrato nel circolo vizioso del gossip. Sei mai finito su un settimanale scandalistico? Quando vedremo i tuoi primi scatti rubati?
Dovrete aspettare ancora un po’ credo. Sono fidanzato con una ragazza che come me non ama mettere in piazza la propria vita privata. Siamo due giovani uguali a tanti altri che stanno bene insieme e amano tenersi un po’ di spazio solo per loro quando ci riescono.

Scherzi a parte, quanto è importante oggi, anche nel tuo ambiente, essere un “personaggio” mediatico oltre che un atleta di successo?
Credo sia importante perché gli sportivi che sono anche personaggi mediatici aiutano ad attirare l’attenzione del pubblico sul loro sport. Quando non si parla solo di calcio, ma si parla anche di altri sport che mediaticamente soffrono un po’, credo sia sempre una cosa positiva.

Quante ore passi ad allenarti ogni giorno?
Di norma due ore la mattina e due al pomeriggio. In più tre volte a settimana faccio un’ora di palestra e altre due volte a settimana lezione di ballo per migliorare la coordinazione di braccia e gambe.

Parafrasando uno spot con Federica Pellegrini, che fa Gregorio Paltrinieri quando non si allena?
Seguo le partite dell’NBA, la mia grande passione, e magari organizzo una serata in compagnia di amici o della mia ragazza.

NBA a parte, segui altri sport? Sei tifoso di calcio? Se sì, di che squadra?
Il basket NBA è davvero una grande passione e sono tifoso dei New York Knicks, la squadra di Carmelo Anthony. Da buon italiano però seguo anche il calcio e sono molto tifoso della Juve. Recentemente mi hanno anche invitato allo Juventus Stadium: era la prima volta che ci andavo, li ringrazio molto perché è stata un’esperienza bellissima.

Cosa guardi in tv? Programma preferito?
La tv a dir la verità non mi piace tantissimo e mi interessano solo pochi programmi. Ultimamente però mi piace molto “Il testimone” di Pif.

Che musica ascolti?
Ecco, la musica invece mi piace moltissimo, ascolterei di tutto per tutto il giorno. Soprattutto R&B, hip hop, rap ma anche musica commerciale così per passare il tempo.

Ti interessa la politica?
Mi piace leggere i giornali e seguire i telegiornali per tenermi aggiornato un po’ su tutto e anche la politica mi interessa abbastanza…

L’ultimo film che hai visto? L’ultimo libro letto?
Ultimo film American Sniper di Clint Eastwood. L’ultimo libro che ho letto, invece, è Pilgrim.

Ti piace vivere in Italia o preferiresti vivere altrove?
Mi piace molto vivere in Italia, come si sta a casa non si sta da nessun’altra parte. Però per un po’ di tempo mi piacerebbe anche vivere fuori. Ad esempio, sono da poco stato in Australia, ho adorato Melbourne e se mi dicessero di viverci per un paio d’anni non avrei niente in contrario.

Spesso si parla di omosessualità nello sport come se fosse ancora un tabù, soprattutto nel calcio. Nel nuoto la situazione sembra decisamente diversa. È così? È uno sport più tollerante da questo punto di vista?
Negli ultimi anni ci sono stati molti coming out ed è stato un bene! Non ho mai assistito a scene di discriminazione e penso che questo renda l’ambiente molto più tranquillo e piacevole per tutti.

Puoi prometterci che non ti vedremo mai concorrente a Ballando con le stelle?
So di avere un fisico abbastanza lungo e spigoloso, ma non è detto che fuori dall’acqua io non mi sappia muovere in maniera aggraziata come mi muovo in vasca. Forse in futuro confrontarmi con il ballo mi divertirebbe, perciò per il momento preferisco non promettere niente. Intanto durante la settimana abbiamo aggiunto lezioni di ballo come allenamento di coordinazione, così un giorno, se mai sarà, arriverò già un po’ preparato.

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