“Ho sbagliato, ho chiesto scusa, sono pentito. Sono stato uno scemo, un pollo. Anzi, un ingordo perché evadendo ho guadagnato di più”. E’ il ‘mea culpa’ di Renato Mannheimer, il noto sondaggista che ha patteggiato una condanna a un anno undici mesi per frode fiscale. Il presidente dell’Ispo era stato coinvolto in una inchiesta per associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, attraverso un sistema di false fatture. “Sono contento” – dichiara ai microfoni de ‘La Zanzara’, su Radio24 – “perché il giudice mi ha dato una pena inferiore a quella che molti si aspettavano. Oltre al patteggiamento, ho restituito tutto quello che avevo evaso più gli interessi e le sanzioni: 6 milioni di euro e rotti. Di questo sono contentissimo, mi sono liberato di un peso. Nelle motivazioni, il giudice ha scritto che crede nella mia capacità di non commettere reati in virtù del mio pentimento. E per fortuna, il giudice ci ha creduto”. E aggiunge: “Non mi è venuto in mente di fregare il fisco, diciamo che mi sono fatto convincere dai consulenti, però ho collaborato. Ho fatto molto male e dico a tutti di non farlo. Vespa ha dovuto mandarmi via e ha fatto una cosa ragionevole e comprensibile. Per uno indagato e e ritenuto colpevole per frode fiscale è difficile lavorare in Rai”. Il sondaggista poi rivela: “Ormai non guadagno più nulla. Nel 2014 non ho incassato un euro, ma possiedo un piccolo immobile e campo con l’affitto dell’inquilino, che in pratica mi mantiene. Sono mantenuto dal mio inquilino. Ho anche la pensione come professore universitario, 3800 euro, con quella io campo.” di Gisella Ruccia

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