Virginio Brivio, primo cittadino uscente, proverà a essere riconfermato grazie all'aiuto di Mike Moffo, spin doctor del presidente americano per la corsa alla Casa Bianca
Dalla corsa alla Casa Bianca a quella per la poltrona di sindaco di Lecco. Mike Moffo, per due volte spin doctor delle campagne elettorali di Barack Obama, darà una mano a Virginio Brivio, primo cittadino uscente della cittadina lombarda, a essere riconfermato per le comunali di maggio.
Italo-americano con origini molisane e residente in Scozia, Moffo vuole sperimentare lo stile innovativo della comunicazione politica a stelle e strisce anche in Italia. “La campagna in stile americano, la prima mai fatta nella Penisola – scrive La Provincia di Lecco – sarà un test prima di passare a quella più impegnativa a Milano per Giuliano Pisapia. Ma se il primo cittadino di Milano non ha ancora sciolto le riserve sulla sua ricandidatura a Palazzo Marino, Virginio Brivio, che col Pd nel 2010 sconfisse l’ex guardasigilli Roberto Castelli, è deciso a provare quelle tecniche che, guardando alla pubblicità e alla tecnologia, hanno aiutato Obama a vincere per due volte.
A Lecco Moffo sarebbe già al lavoro per impostare la strategia elettorale, basata sul porta a porta, sulle telefonate, sull’organizzazione di eventi, ma soprattutto sull’utilizzo dei dati personali: “Ho sentito esperti, in Italia, dire che le strategie elettorali americane non funzionerebbero in Italia per via delle leggi sulla privacy europee – scriveva lo scorso novembre al termine del suo tour italiano – ma le ritengo solo delle frasi sconnesse di chi non vuole che le cose cambino”. Le sue campagne si caratterizzano inoltre sulle donazioni da parte di volontari, che interagiscono grazie alle piattaforme on line create ad hoc, come quella del 2008 per supportare il presidente americano, quando lo spin doctor riuscì a portare avanti una raccolta fondi milionaria grazie al portale My.BarackObama.com.
Tecniche apprezzate anche da Matteo Renzi, che a ottobre aveva ospitato Mike Moffo alla Leopolda. Il guru italo-americano aveva avuto parole al miele per il premier, definito un leader dalle “straordinarie capacità”. “Se un nuovo stile di politica può dare avvio a quelle riforme tanto necessarie per l’Italia – diceva in un’intervista a Repubblica dello scorso anno – sicuramente mi aspetto che ciò sia reso possibile dalla leadership di Renzi”.