A pochi giorni di distanza dall’acquisizione di LoopPay da parte di Samsung, arriva la risposta di Google. Google Wallet, il portafoglio elettronico introdotto nel 2011, ha stretto infatti un’alleanza con Softcard, una joint venture fra Verizon Wireless, AT&T e T-Mobile. In base a questo accordo che prevede l’acquisizione della tecnologia di Softcard da parte della società di Mountain View sarà possibile utilizzare il portafoglio elettronico su qualsiasi smartphone Android venduto negli Usa dai carrier proprietari di Softcard con versione del sistema operativo da Kitkat in poi.
Google risponde con prontezza all’acquisto di LoopPay da parte di Samsung che in occasione del prossimo World mobile congress di Barcellona potrebbe annunciare il varo di una soluzione per i pagamenti via mobile.
LoopPay ha il vantaggio di poter utilizzare i punti vendita già disponibili e non solo quelli che utilizzano la tecnologia Nfc (che fornisce connettività wireless a corto raggio). Inoltre, permette di gestire il 90% dei pagamenti via carta di credito oltre ad accettare le carte fedeltà. Una strada questa che Apple, il terzo grande protagonista del mercato, ha scelto di non percorrere.
Ma Cupertino non sembra soffrire troppo. Di fronte alla chiusura dell’Amazon wallet dopo soli sei mesi di vita, Apple Pay ha superato il milione di sottoscrittori. Negli Usa due pagamenti su tre senza carta di credito sono effettuati tramite iPhone. L’interesse dei colossi del mondo high tech per i pagamenti mobili è giustificato dalle stime degli analisti. Forrester research parla di una crescita del 48% con 12,8 miliardi di dollari del 2012 che diventeranno 90 nel 2017, mentre CapGemini nel suo World payment report prevede invece di una crescita del 60% relativa al solo 2015.
Nel suo piccolo anche l’Italia offre segnali interessanti, ma la ‘lotta’ al contante rimane difficile. Nel suo osservatorio sul Mobile Payment & Commerce, il Politecnico di Milano indica una crescita del 20% di quelli che definisce New digital payment che da 15 arrivano a 18 miliardi di euro conquistando il 12% del mercato dei pagamenti digitali. I new digital payment comprendono anche il pagamento tramite pc di ricariche e bollette, ma la componente più dinamica è sicuramente quella che arriva dal mondo mobile che nel 2014 è cresciuta del 55% superando i due miliardi di euro.
Secondo gli esperti dell’ateneo milanese alla base della crescita “ci sono gli acquisti tramite app dallo smartphone che passando da 610 milioni di euro nel 2013 a 1,2 miliardi di euro nel 2014, pari al 9% del totale transato via e-commerce (nel 2013 era il 4,5%)”. Una dinamica che si spiega con il crescente numero di punti vendita e catene che stanno attivando iniziative di vendita anche tramite App o mobile site.
Secondo Giovanni Miragliotta, responsabile della ricerca dell’Osservatorio, “la maggior propensione degli italiani a utilizzare lo smartphone e l’aumento dell’offerta di prodotti via mobile da parte degli esercenti, fa prevedere una crescita delle vendite di beni e servizi via mobile di quasi il 40% annuo, arrivando tra i 3 e i 3,4 miliardi di euro a fine 2017. E l’acquisto di contenuti digitali proseguirà con un tasso di crescita compreso tra il 10 e il 20% annuo”. Ma il cellulare serve anche per controllare in tempo reale i prezzi dei negozi. Secondo Gfk in Italia il 39% di chi possiede uno smartphone abitualmente confronta il prezzo di vendita dei prodotti nei negozi.