Una delegazione della Lega Nord dal presidente della Repubblica. Il segretario Matteo Salvini contestato in piazza del Campidoglio durante la manifestazione per chiedere le dimissioni del sindaco Marino. Il Carroccio si presenta nella Capitale a pochi giorni dalla manifestazione contro Matteo Renzi. Così mentre i parlamentari sono andati da Sergio Mattarella per protestare contro l’atteggiamento della maggioranza in Parlamento, l’eurodeputato leghista ha disertato l’incontro e ha preferito restare in piazza con i militanti. Ad attendere Salvini però c’erano un gruppo di manifestanti di Sel che gli ha gridato: “A casa, via i razzisti dalla Capitale. Non sei il benvenuto”. La replica: “Non rispondo su quattro poveretti. Sono qui perché spero di aiutare i romani a riprendersi la propria città perché il sindaco Marino è inadeguato ad amministrare una città bellissima. Perché sono a Roma? Vado dove mi chiamano, io non mi autoinvito”.
Il Capo dello Stato intanto ha incontrato al Quirinale i presidenti dei gruppi parlamentari Lega Nord e Autonomie del Senato Gian Marco Centinaio e della Camera Massimiliano Fedriga, con l’onorevole Giancarlo Giorgetti. Non c’era Salvini come già annunciato. Nei giorni scorsi infatti il segretario del Carroccio aveva commentato in polemica: “Cosa ci vado a fare? A chiedere il numero di telefono del suo parrucchiere?”. La delegazione leghista ha protestato per la gestione del Parlamento da parte del governo. “In questo momento – ha commentato Fedriga – è in carica un governo guidato da un partito che ha preso il 27% dei consensi popolari e che vuole imporre le proprie riforme costituzionali. Invece noi riteniamo che occorra costruire un percorso di condivisione. Al presidente Mattarella abbiamo segnalato anche il problema dei decreti, che il governo continua a emanare, anche quando non sussistono i motivi di necessità e urgenza”. Decreti, ha proseguito l’esponente della Lega, che “insieme al continuo ricorso alla fiducia impediscono al Parlamento di esercitare la propria funzione. Ci auguriamo che Mattarella, con la sua opera di moral suasion, possa fare il possibile in modo che il piccolo dittatore Renzi comprenda che in Italia c’è ancora la democrazia”.