Tecnologia

Digital Bros Game Academy, a Milano la scuola per creare i videogiochi

Trenta ragazzi per un anno seguiranno i corsi per diventare sviluppatori professionisti. Si tratta di una realtà professionale in crescita anche in Italia

Apre la Digital Bros Game Academy. Obiettivo: formare professionisti nel settore della creazione di videogame. Un mercato in crescita che in Italia ancora stenta.
Guadagnarsi da vivere con i videogiochi? Perché no. È questo il pensiero che ha guidato i primi iscritti ai corsi di tenuti dalla Digital Bros Game Academy inaugurata oggi a Milano. La scuola fondata da Digital Bros, azienda che opera nel settore game all’interno di un gruppo internazionale, propone un corso di formazione per chi aspira a sviluppare videogame. Una prospettiva che ha attratto una pattuglia formata da 30 ragazzi (età media 25 anni) che hanno deciso di investire 12 mesi della loro vita per cercare di diventare sviluppatori professionisti. Cinque le donne iscritte al corso, a una delle quali è stata riservata una delle tre borse di studio che coprono il 100% degli 8.540 euro di retta richiesti per il corso. Le lezioni partiranno dal 3 marzo e si svolgeranno per 45 settimane con laboratori, seminari e workshop gestiti da veterani del settore.

Ma quali sono le reali opportunità di lavoro in Italia? Se le realtà produttive sono molto meno sviluppate di quanto lo siano in altri paesi europei, come Francia o Regno Unito, le prospettive sono comunque positive. Secondo il censimento AESVI, l’Italia conta almeno 100 studi e 700 sviluppatori di videogiochi. Un piccolo esercito di professionisti del videogame distribuiti su tutto il territorio nazionale. Nel dettaglio, la Lombardia la fa da padrona con il 30% delle software house attive, seguita da Piemonte (12%), Lazio (10%), Campania e Sicilia (7%).

Un tessuto produttivo che secondo Geoffrey Davis, direttore generale di Digital Bros Game Academy, ha buone opportunità di crescita. “Nonostante in Italia ci siano ancora ostacoli dovuti a stereotipi e pregiudizi, esistono numerose realtà che lavorano bene e riescono a collaborare con le maggiori aziende del settore” spiega Geoffrey Davis, direttore generale di DBGA. “I casi di successo sono ancora limitati, ma la crescita del settore è tale da far sperare in uno sviluppo della professionalità anche in Italia”.
I numeri sembrano confermare le previsioni. A livello globale i videogiochi muovono un mercato che già oggi ha un valore che supera gli 80 miliardi di dollari e che nel 2016 dovrebbe raggiungere i 110 miliardi di fatturato. A offrire le maggiori opportunità di espansione è il settore mobile (smartphone e tablet) in cui i videogiochi rappresentano il 40% delle app scaricate e l’80% del totale degli acquisti, con una stima di 36 miliardi di fatturato entro il 2018. “Il settore mobile è quello che permette un più facile accesso al mercato, anche se emergere non è facile” conferma Davis. “Non sono molti gli sviluppatori che riescono a fare il salto di qualità e trasformare i loro progetti in titoli di successo”.