Dall’1 maggio al 31 ottobre 2015 ci saranno più corse ferroviarie sulla tratta Parma-Piacenza-Milano in occasione dell’esposizione universale. Ma non saranno effettuate dal servizio Alta Velocità
Piacenza, così come Parma, hanno avuto il loro contentino in vista di Expo 2015. Dopo tante polemiche, tavoli congiunti e richieste ufficiali, dall’1 maggio al 31 ottobre 2015 ci saranno più corse ferroviarie sulla tratta Parma-Piacenza-Milano in occasione dell’esposizione universale. Il servizio aggiuntivo sarà garantito da uno Stadler Etr 350 che partirà dalla stazione di Bologna e arriverà a Milano centrale, fermandosi, appunto, a Parma e Piacenza, così come a Modena, Parma, Fidenza, Fiorenzuola e Lodi.
Un solo treno, con cinque carrozze, che potranno portare circa 270 persone. Ma il nuovo servizio, finanziato interamente dalla Regione Emilia Romagna con 870mila euro solo per il periodo di Expo, è ben lontano dalle richieste che erano arrivate dai territori. Si puntava, infatti, a ottenere alcune fermate delle 14 previste dall’Alta velocità che fermeranno su Bologna e delle 11 su Reggio Emilia.
Niente da fare. All’incontro avuto in mattinata (mercoledì 25 febbraio) in Comune a Piacenza, alla presenza dell’assessore regionale ai Trasporti Raffaele Donini, l’unica apertura è arrivata proprio per il treno regionale, non ad alta velocità, che sosterà in tutte le realtà escluse dai Frecciarossa. Un magro bottino, a fronte degli sforzi che le città coinvolte si erano impegnate a mettere in campo, per non essere escluse dal punto di vista ferroviario da Expo 2015. E così, a parte le frasi di circostanza, non è mancata l’amarezza da parte di chi si era speso in prima persona. Su tutti, il presidente di Confindustria Piacenza, Emilio Bolzoni: “Il problema non è ancora risolto, perché stiamo lavorando a questo obiettivo da oltre tre anni e l’approdo era di avere qualche fermata dell’Alta velocità. E poi, seppur utile per il periodo della fiera milanese, questo servizio non è assicurato per il futuro. Senza dimenticare lo scandalo dei vagoni che solitamente i pendolari sono costretti ad utilizzare per raggiungere Milano, che sono del 1965 e quindi ormai fatiscenti”.
Dello stesso avviso il sindaco, Paolo Dosi: “Siamo arrivati a un punto in cui abbiamo tre possibilità per migliorare i collegamenti: quello presentato oggi che è un passo concreto; la richiesta specifica fatta di recente a Parma di utilizzare le frecce per Expo in partenza da Bologna e Reggio e un accordo tra Emilia e Lombardia che consenta di utilizzare materiale rotabile dignitoso. Quella presentata oggi, pur essendo importante, è una proposta che però non ci appaga come territorio piacentino”. Insomma, nonostante le frasi di circostanza, l’offerta della Regione è apparsa più come un paliativo che un solido servizio che tenga conto dell’importanza di città come Parma e Piacenza in vista della manifestazione milanese, che parlerà di come “nutrire il pianeta”.
E infatti il presidente della Provincia, Francesco Rolleri, ha aggiunto: “L’obiettivo di Expo è far fare bella figura all’Italia, auspico quindi che si lascino da parte i campanilismi”. Il riferimento è alle prese di posizione delle istituzioni di Reggio Emilia che, essendo riuscite ad accaparrarsi un gran numero delle preziose fermate dell’alta velocità, stanno cercando di non condividerle con i “cugini” che si trovano sulla tratta ferroviaria verso il capoluogo lombardo. L’assessore comunale alla Mobilità di Reggio, Mirko Tutino, dopo la conferenza in cui gli enti locali e le associazioni industriali parmigiane e piacentine avevano chiesto a Trenitalia fermate dei treni Frecciarossa anche nei propri territori, aveva detto: “Siamo d’accorso ad aumentare i Frecciabianca sulla linea storica, lavorare su servizi (bus) per collegare la linea storica alla stazione Mediopadana o le altre città, avendo anche il comodo vantaggio di lasciare a casa la macchina”.
Nessun riferimento, però, alle fermate dei Frecciarossa. Anzi, si era spinto a dire che sarebbe stato un peggioramento del servizio: “I raccordi con le città che non hanno una stazione come la nostra (Modena, Parma, Piacenza) sono nati per due principali ragioni: l’emergenza (blocco della linea alta velocità e necessità di bypass) ed il futuribile uso per le merci (avendo i recettori di merci sulla linea storica). Non sono quindi raccordi adatti ad un uso ordinario e tra tempi di percorrenza e di precedenza il risultato sarebbe quello di rallentare di 15-20 minuti (a fermata) il treno. Oltre a generare un intasamento sulle linee locali ed un rallentamento complessivo di tutta l’utenza proveniente da sud”.
Così, dall’1 maggio al 31 ottobre 2015 aumenteranno le corse sulla tratta Parma-Piacenza-Milano, anche se non sarà un progetto che potrà andare oltre al periodo di Expo, ha detto l’assessore regionale Donini, che ha lasciato solo pochi spiragli alle speranze di Parma e Piacenza: “Non escludiamo di rendere questo regionale veloce strutturale dopo la manifestazione milanese”, ha detto, precisando però che “dipenderà dal bilancio”.