Il dibattito sugli Ufo è stato prepotentemente riproposto sulla rete a causa dell’hashtag su Twitter lanciato da John Podesta il giorno delle sue dimissioni dall’incarico di consigliere alla Casa Bianca. Personaggio noto per i suoi interessi ufologici ma soprattutto per i prestigiosi incarichi ricoperti come capo di gabinetto della Presidenza Clinton, la notizia del suo comunicato, dopo l’iniziale sorpresa e stupore è stata accompagnata dal solito fenomeno: smontaggio dell’annuncio, con sofismi ed interpretazioni atte a sminuire il senso e la portata del significato politico delle affermazioni da lui rilasciate. Si grida alla bufala senza sapere che proprio Podesta ha postato la sua prefazione al libro Ufos generals pilots and government officials go on the record realizzato dalla giornalista Usa Leslie Kean e dove gli intervistati sono tutti alti ufficiali usa o di altre potenze e scienziati.
Quando si affrontano tematiche a carattere ufologico, lo scetticismo e la facile ironia prendono spesso il sopravvento anche se gli attori possiedono credenziali di alto livello e si dispone di numerosi studi corredati da documentazioni spesso sconosciute ai non addetti ai lavori, documenti super partes che attestano il lavoro di seri ricercatori e di particolari staff dove risultano agli atti collazionati migliaia di pagine e rapporti, e dove anche l’ipotesi sulla possibile natura interplanetaria di questi oggetti è presa in seria considerazione. Ricordiamo che spesso viene evidenziata la natura meccanica ed intelligente di tali oggetti che accompagnano i nostri voli e rimane facile la comparazione visto il gap tecnologico che ci separa da questi misteriosi velivoli, sia nel campo dell’esplorazione spaziale che a quello militare.
Oggi la divulgazione ha assunto recentemente livelli istituzionali fino a ieri impensabili come le recenti iniziative di Washington svolte al National Press Club nel 2007 e ha visto il fattivo coinvolgimento di alcuni membri del Congresso e senatori americani con il Citizen Hearing on Disclosure. Stessa cosa per le pubblicazioni ufficiali governative o di stampo religioso.
Nonostante questi lodevoli sforzi per capire tali fenomeni, siamo accompagnati da forme negazioniste del fenomeno Ufo, supportate da una nuova forma censoria, come il fenomeno del “trollismo” o bullismo digitale. Tale nuova forma di violenza digitale crea i presupposti per imbavagliare il web con grave danno per chi si batte da anni per il libero accesso alla rete, nuovo diritto universale dei cittadini.
Ricordiamo che l’ufologia non è una scienza ma lo studio comparato di un fenomeno che probabilmente ci sta accompagnando da secoli o millenni sui nostri cieli. Il ruolo degli ufologi non è quello di dare risposte ma fare ricerche e proporre stimolanti interrogativi. Interrogativi che con le nuove scoperte dell’astronomia, ci fanno capire quanto ancora abbiamo da apprendere sul nostro universo e forse infiniti universi. Rimanendo alla base di questa dissertazione, il fenomeno Ufo è un fenomeno reale! La sua o le suo possibili cause, vanno analizzate e prese tutte in seria considerazione. E solo lo studio senza pregiudizi potrà aiutarne la comprensione.
Allora grazie ad una più attenta rilettura della monumentale documentazione ed in attesa di nuovi studi potremmo declinare: Ufo volant, scripta manent. Il resto sono chiacchiere da bar.